Il progetto del nuovo Museo
della Scienza di Trento nasce all´interno di un contesto urbanistico e
paesaggistico frutto di un´unica visione progettuale dell´area denominata
ex-Michelin. Un intervento che ha come obiettivo la ricucitura dell´area al
tessuto cittadino e la riqualificazione urbana di questa porzione di cittá,
recuperando superfici che nel tempo erano diventate marginali e liberando
spazio sufficiente alla realizzazione di un parco di ampie dimensioni, capace
di recuperare il rapporto con l´ambiente fluviale esistente. L´area – in totale
97.600 mq di superficie utile lorda – ospiterá funzioni commerciali,
residenziali e di terziario, nonché attivitá di interesse pubblico che insieme
al parco abbracciano l´intero nuovo quartiere, diventando nuovi magneti urbani
per l´intera cittá. Un abbraccio sottolineato dal tema dell´acqua, che in forma
di canale attraversa l´area da sud a nord.
Criteri di progettazione
L´idea architettonica nasce
dalla ricerca di una giusta mediazione tra bisogno di flessibilitá e risposta ?
precisa e coerente nelle forme ? ai contenuti scientifici del progetto
culturale. Un museo in cui i grandi temi del percorso espositivo siano
riconoscibili anche nella forma e nei volumi, mantenendo un´ampia flessibilitá
di allestimento degli spazi. La forma architettonica nasce quindi, oltre che
dall´interpretazione volumetrica dei contenuti scientifici del museo, anche dai
rapporti con il contesto: il nuovo quartiere, il parco, il fiume, lo storico
Palazzo delle Albere. Il complesso é formato da una successione di spazi e di
volumi, di pieni e di vuoti adagiati su un grande specchio d´acqua sul quale
sembrano galleggiare, moltiplicando gli effetti e le vibrazioni della luce e
delle ombre. Il tutto tenuto insieme dalle grandi falde di copertura che ne
assecondano le forme, rendendole riconoscibili anche all´esterno. L´edificio si
sviluppa in pianta su una lunghezza massima (est/ovest) di 130 m fuori terra
(140 a livello interrato) e una larghezza massima (nord/sud) di 25 m (45 a
livello interrato). L´altezza massima dell´estradosso dell´ultimo solaio é di
18,50 m. Due i livelli interrati, cinque quelli fuori terra.
Prospetti e coperture
L´uso del rivestimento lapideo
in verdello bocciardato caratterizza i prospetti nord e sud. A questo si
alternano superfici vetrate ai piani terra, in corrispondenza dei percorsi
verticali, a tutta altezza sui fronti nord e sud della lobby e della rain
forest. Il fronte est é caratterizzato dalla ?facciata verde?: il fronte é
scandito da una successione di montanti principali in legno lamellare con passo
di 3,75 m. Ogni campo é poi ritmato da una struttura secondaria che dimezza il
modulo e con un sistema di mensole metalliche sostiene in corrispondenza di
ogni marcapiano una serie di ?vasi? attrezzati con sistema di irrigazione e
drenaggio, destinati a far crescere lungo la facciata specie rampicanti. Il
fronte ovest mostra una vista in successione delle falde di copertura, con
quelle in vetro della serra tropicale in primo piano. Una successione di grandi
falde con orientamento est ovest, in parte opache con finitura in zinco e in
parte in vetro trasparente, definisce le coperture. Tutte le falde sono dotate
di generosi sbalzi, caratterizzati da un progressivo alleggerirsi del telaio
strutturale e un diradarsi in fasce sempre piú strette del manto di copertura.
La serra
Il volume della serra tropicale
parte dal livello -1 e ha un´altezza libera interna di circa 12 metri. Questo
oggetto é parte integrante del percorso espositivo nonché una vera green house
con il compito di far crescere e preservare un pezzo di foresta pluviale, con
particolari condizioni climatiche. Trasparenza e leggerezza dialogano con il
contesto. La geometria trova la genesi dei suoi allineamenti nel contesto della
progettazione dell´intero quartiere ed é caratterizzata da due falde
convergenti in pianta, una rivolta verso nord-est e una verso nord-ovest. Una
copertura piana triangolare chiude il volume orizzontalmente; una grande
facciata trapezoidale in vetro quello sud, una piú piccola triangolare quello
nord.
Strategie energetiche
Il progetto affronta diversi
temi nell´ambito della ricerca della sostenibilitá energetica e ambientale, a
cominciare dalla scelta di un sistema energetico centralizzato: una centrale di
trigenerazione localizzata a destra dell´Adige, al di fuori del comparto, che
recupera e distribuisce energia grazie a una dorsale di tubazioni interrate
sull´asse nord-sud. Questa soluzione permette di concentrare i macchinari e gli
impianti e di limitare le emissioni, ottimizzando i costi e riducendo l´impatto
sull´ambiente. é previsto l´uso di una serie di sonde geotermiche. Sul fronte
della produzione energetica, sulle coperture opache é collocato un totale di
circa 340 mq di pannelli fotovoltaici inclinati verso sud. Il progetto contiene
una serie di scelte e accorgimenti atti a conseguire la certificazione LEED: la
procedura, iniziata nella fase progettuale, proseguirá nella prima fase del
cantiere per concludersi dopo la messa in funzione dell´edificio.
Area ex-Michelin ? Quartiere Le Albere, Trento
Progetto Renzo Piano
Building Workshop
Committente Iniziative Urbane
Totale superficie utile lorda 97.640 mq
Totale superficie interrata 113.000 mq
Funzioni presenti
Museo delle scienze
11.710 mq.
Residenze 43.900 mq
Commercio 10.500 mq
Hotel 4.700 mq
Centro congressi
2.900 mq
Parco pubblico 5
ettari
Renzo Piano
Nato a Genova, si laurea in
Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1971 apre l´agenzia Piano &
Roger con l´architetto Richard Roger; nel ´77 l´Atelier Piano & Rice con
l´ingegner Peter Rice. Infine realizza il Renzo Piano Building Workshop in cui
operano 100 persone. Realizza edifici e complessi urbani in tutto il mondo,
ricevendo numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale.