Maurizio Lai, storie di ripartenza nel settore food

Con le sue riflessioni sul futuro della ristorazione, Maurizio Lai ha contribuito al White Paper di DesignTech for Future, promosso dal DesignTech Hub di MIND Milano Innovation District: un documento programmatico per la ripartenza, strutturato in 13 tavoli di lavoro tematici, firmato da una task force internazionale. Il coordinamento del tavolo dedicato alla ristorazione è stato affidato a Lai che, in collaborazione con Paolo Barichella, ha stilato riflessioni e linee guida per il settore della ristorazione per affrontare l’emergenza Covid-19 tra  vincoli, sistemi normativi, abitudini di consumo e opportunità che si aprono per chi sa offrire agli ospiti esperienze originali, inventando nuovi processi e format.

Come nel caso di AJI, il marchio di asporto e consegna di cibo asiatico ideato da Claudio Liu, a cui Maurizio Lai ha dato forma, spazio, profondità e dimensione tattile, con un progetto di interior che riflette l’eleganza e l’impeccabile servizio del brand.

 

Lo spazio si compone di superfici satinate in grès a effetto travertino ed elementi di arredo su misura, ©Andrea Martiradonna.

Per lo spazio di attesa, diventato ora cruciale, Maurizio Lai ha disegnato un ambiente che agisce sulle emozioni e utilizza la materia per restituire al pubblico i valori del marchio.
Il banco è un monolite in marmo bianco calacatta e sul retro si intravede la cucina scandita dai profili metallici semilucidi. La luce è utilizzata per espandere l’ambiente: il soffitto si trasforma in una tela tridimensionale, con corpi pendenti affiancati a un pattern geometrico costruito con luci e riflessi; la parete allestita a tutta altezza è composta da ripiani e superfici in tessuto metallico retroilluminato. La superficie dell’unico grande tavolo riflette e gioca con la luce, amplificandone l’effetto per dare vita a una texture visiva vibrante.

 

Nuovi modelli di business usano il design per progettare il tempo, costruire spazi, raccontare esperienze.

AJI offre anche il servizio di consegna gestito direttamente dal marchio, con mezzi e personale dedicato. «Il fenomeno del food delivery, di cui già negli ultimi anni si è registrata una forte diffusione e il debutto nel mondo dell’alta cucina, ha di fatto anticipato il mutamento in atto – afferma Lai – Ghost Kitchen o Cloud Kitchen, dedicate alla distribuzione del cibo esclusivamente all’esterno della struttura, andranno a crescere, mentre per gli imprenditori più organizzati e le start-up sarà il momento di lanciare soluzioni innovative».

Non a caso l’imprenditore Claudio Liu, socio fondatore di AJI e titolare anche di IYO e IYO AALTO, ha annunciato anche il progetto di realizzare una Dark Kitchen nella zona est di Milano.

 

Il servizio di consegna è gestito direttamente dal marchio, con mezzi e personale dedicato.

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