Memotopography, a Lerici una mostra di Carlos Garaicoa

Con la personale dell’artista cubano Carlos Garaicoa, a Villa Marigola di Lerici fino all’11 agosto, per la prima volta l’arte contemporanea entra nel palinsesto dell’annuale Lerici Music Festival, aprendo la strada a un nuovo percorso progettuale che congiunge arti visive e musicali.

Memotopography, a cura di Carlo Orsini e realizzata in collaborazione con Galleria Continua, attraversa il lavoro visivo e sonoro di Carlos Garaicoa puntando i riflettori sull’idea di spazio architettonico come luogo di accadimenti in grado di plasmare il ritmo vitale di coloro che lo abitano. L’approccio multidisciplinare dell’artista esplora tematiche legate alla cultura e alla politica attraverso l’architettura e l’urbanistica, rivelando i molti punti di contatto tra la dimensione dell’abitare e l’idea di memoria che ne deriva.

 

Carlos Garaicoa, Las Raíces del Mundo, 2018, edifici in acciaio inox e coltelli. Ph. courtesy Galleria Continua.

 

Gli spazi di Villa Marigola nei quali la mostra si sviluppa diventano, nella lettura dell’artista cubano, una proiezione simbolica del modo in cui l’architettura incarna gli assetti della società che rappresenta.

Memotopography è realizzata con il supporto di Sanlorenzo Yachts.

 

Carlos Garaicoa, Soñamos en la superficie rayada de un cristal, 2021. 44 specchi e supporti metallici. Ph. courtesy Galleria Continua.

Carlos Garaicoa

Nato a L’Avana nel 1967, Carlos Garaicoa ha studiato termodinamica e successivamente pittura presso l’Instituto Superior de Arte dell’Avana (1989 – 1994). Vive e lavora tra L’Avana e Madrid.
L’artista utilizza un approccio multidisciplinare per affrontare questioni di cultura e politica, in particolare cubana, attraverso lo studio dell’architettura, dell’urbanistica e della storia. Il suo soggetto principale e sempre stata la citta dell’Avana.
Giocando con sculture, disegni, video e fotografie, con un approccio tra ironia e disperazione Garaicoa ha trovato nelle sue installazioni un modo per criticare l’architettura utopica modernista e il crollo delle ideologie del XX secolo, approfondendo il concetto di città come spazio simbolico.

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