Methis. Trattandosi di una azienda del gruppo Coopsette, va da sé che si trovi in provincia di Reggio Emilia. A Caprara di Campegine, a ridosso dell´Autostrada del Sole. Fuori, la campagna emiliana con i suoi prati e frutteti a perdita d´occhio. Dentro: la sede, un ambiente moderno con spazi di lavoro e ricevimento all´avanguardia. E non poteva essere altrimenti perché di questi spazi Methis é produttrice.
Incontriamo l´architetto Alberto Albertini, direttore operativo dell´azienda, che innanzitutto ci inquadra l´assetto societario. Coopsette é una societá a statuto cooperativo, che opera nel settore costruzioni. Grandi operazioni edilizie. Centri commerciali, interi quartieri, interventi urbanistici rilevanti. Con circa mille dipendenti e 600 milioni di euro di fatturato é tra i giganti del settore .
Methis é il ramo di azienda che si occupa dell´arredo ufficio, pur partecipando alle sinergie di gruppo. Il suo fatturato é di circa 40 milioni di euro e impiega 180 persone. Il nome: non é un acronimo ma la dea greca prima moglie di Giove, madre di Minerva, che simboleggia la prudenza ma anche la trasformazione. Methis é anche l´etimo di ?meticcio, di sangue misto?. Consapevole del destino insito nel nome, Albertini conferma che la contaminazione tra diverse discipline, la convergenza di esperienze diverse é la base della qualitá della formula dell´azienda. Presente in fabbrica fin dalla fondazione, é testimone di questa evoluzione continua dell´identitá di Methis che, partendo nel 1968 da una produzione di mobili in ferro per ufficio si trasforma in una piú complessa realtá produttiva che comprende materiali eterogenei.
Ci tiene, Albertini, a specificare che in realtá l´azienda produce innanzitutto progetti, attraverso un percorso pluridisciplinare che prevede l´analisi e la soluzione di problematiche ambientali sottoposte dal cliente. In sostanza avviene che, dato uno spazio di lavoro, si raccolgono informazioni circa le necessitá reali di chi ci deve operare. I dati raccolti vengono valutati da un´equipe esperta interna, che va dal commerciale al tecnico fino all´operativo. Pianificato l´intervento, sottoposto il progetto al cliente, risolti gli ultimi nodi in ordine alla personalizzazione ulteriore della proposta, Methis si prende la responsabilitá di condurre il lavoro in porto, compresa la presenza in cantiere. Con tutto quel che ne consegue, difficoltá logistiche comprese, insomma.
E l´innovazione? Una prima constatazione. Nell´ultimo decennio l´azienda si é conquistata la leadership nel settore. Per raggiungere questo obiettivo ci si é dotati di una struttura di ricerca e sviluppo, l´Officina Methis, completamente indipendente dal gruppo operativo. Questo perché ci si é resi conto che sono due aspetti con velocitá e modalitá diverse.
Cosí nascono progetti che hanno il tempo di svilupparsi, sperimentandoli dal punto di vista tecnico e industriale. Ne sono esempio i pannelli, unici nel loro genere, in ceramica a sandwich che offrono superfici verticali e orizzontali a prova di usura, frutto di una collaborazione con una azienda del territorio (il distretto della ceramica di Sassuolo non é lontano). Presto saranno presentati pannelli in caucciú riciclato da pneumatici, anche questa una sinergia con altre aziende, esterne al settore. Ormai matura, invece, la messa a punto di giardini verticali, superando notevoli difficoltá tecniche che coinvolgono la botanica, l´illuminotecnica, l´impiantistica idrica, la portata strutturale delle pareti. Recente la collaborazione con Jean Nouvel per sperimentare un nuovo concept di ambiente ufficio. Un lavoro complesso, con notvoli investimenti, presentato in occasione del Salone del Mobile di Milano (vedi box). La prospettiva, una crescita della quota di fatturato generata dall´export, che oggi vale il 30%.
Una domanda: il fatto di essere una coop aiuta? Si, ci dice Albertini, ma diversamente da un´impresa tradizionale la forza di coinvolgimento di chi dirige deve essere raddoppiata. Quando hai in azienda 100 soci che ti riconoscono come leader e ti seguono, il senso di responsabilitá e l´impegno necessari per governare i processi impongono di ?fare squadra?. E qui non é uno slogan a effetto, ma la pura realtá quotidiana.