Con la trasformazione di un edificio di 15.000 mq in viale Monza a Milano in 260 appartamenti micro-living e la firma, nel marzo scorso, del preliminare di acquisto di un secondo edificio di 3.500 metri quadrati in via Alzaia del Naviglio Grande per altri 109 microappartamenti, arriva anche in Italia il format City Pop, brevettato dalla società svizzera di sviluppo immobiliare Artisa e attualmente attivo a Zurigo, Lugano e Losanna.
La soluzione City Pop prevede appartamenti di 28-35 mq completamente arredati, da affittare per periodi che vanno dalle quattro alle cinquantadue settimane e da prenotare attraverso una app proprietaria comesi riserva una stanza d’albergo.
I metri quadrati degli appartamenti sono ottimizzati per una proposta all-in-one, consentendo agli inquilini di studiare, lavorare o rilassarsi agevolmente.
Il modello City Pop si fonda sul concetto di House as a Service, con una vasta gamma di servizi on demand anch’essi prenotabili e gestibili tramite la app dedicata e un servizio di assistenza 24/7. Il target a cui si rivolge City Pop è costituito da lavoratori in trasferta, studenti, giovani coppie e anziani “diversamente giovani”, con appartamenti a prezzi competitivi rispetto al mercato locale di riferimento.
Matteo Monferini, Managing Director di Artisa Italia, afferma che «l’idea nasce per rispondere alle priorità di una società in continuo cambiamento, che chiede flessibilità, oltre che dalle nuove esigenze e stile di vita emersi con l’emergenza sanitaria: soluzioni immobiliari smart, in posizioni ben collegate, da vivere senza rinunciare agli standard di un hotel a 4 stelle e con tutta la sicurezza di un’abitazione ad uso interamente privato».