Iulm, l’università privata milanese di lingue e comunicazione fondata da Carlo Bo e Silvio Federico Baridon, compie cinquant’anni. E per il suo primo mezzo secolo di vita il rettore Gianni Canova e il consiglio di amministrazione dell’ateneo hanno pensato a una mostra, inaugurata ieri.
Intitolata Iulm 50–Eredità e futuro la mostra – nell´allestimento di Migliore+Servetto Architects e la grafica di Italo Lupi – ripercorre la vita dell’ateneo che s’intreccia alla storia di Milano e alla riqualificazione architettonica e culturale del quartiere Barona, avvenuta a metà degli Novanta.
La rassegna racconta i cinquant’anni in otto aree tematiche allestite al piano terra dell’edificio 6 di via Carlo Bo, nella Contemporary Exhibition Hall.
Uno degli allestimenti della mostra Iulm 50 – Eredità e futuro |
L’allestimento restituisce un’istantanea dei cinquant’anni di storia dell’università e compone un grande archivio grafico, multimediale e fisico dell’ateneo. Un allestimento narrativo in cui grafica e disegno dello spazio espositivo si integrano, diventando un’unica chiave di lettura per accedere alla ricchezza dei contenuti, tra loro anche molto diversi, e costruendo così il fil rouge del racconto.
Da sinistra, Italo Lupi e Mara Servetto, ideatori dell´allestimento espositivo, con Gianni Canova, rettore di Iulm e curatore della mostra |
Ai reperti storici sono state affiancate le testimonianze della più contemporanea esperienza didattica: i video prodotti dagli stessi studenti sono stati inclusi all’interno dell’allestimento come parte integrante a scandirne il percorso.
Uno dei numerosi “reperti” storici messi in mostra negli spazi della Iulm |
In apertura, una timeline grafica riassume il trascorso storico dell’università in alcune tappe salienti e introduce il visitatore nello spazio principale. Qui, otto episodi di grafica di cinque metri di altezza si srotolano dalla parete su altrettanti tavoli per ripercorrere la storia e l’eredità dell’ateneo: dai primi rettori alle lauree ad honorem, passando per le produzioni teatrali e cinematografiche e le campagne pubblicitarie di un’istituzione che è sempre stata in grado di cogliere le opportunità emergenti dai mercati e dagli scenari internazionali.
Al centro, un tavolo di dieci metri raccoglie e riordina una collezione di memorabilia dell’Università: dallo Statuto del 1968 al libretto universitario della prima matricola, passando per la gazzetta ufficiale del 1969 al computer del primo rettore e ai giornali studenteschi Il Pellicano e Il Luminare.
È presente un focus sull’evoluzione architettonica dell’università attraverso modelli e schizzi progettuali che fanno da quinta di chiusa della sala al piano terra.
Plastico dell´edificio 1 del complesso universitario Iulm (progetto di Roberto e Lorenzo Guiducci) |
Salendo le scale, si è accompagnati da un video che restituisce uno spaccato di vita dell’ateneo e delle sue iniziative passate e future. Il piano superiore è un’area di approfondimento a tempo più lento e si compone di una zona di accoglienza con postazioni video e un sistema di tavoli che offrono un racconto più esteso sulla fondazione dell’università.
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18; l’ingresso è libero.