Già attivo a Milano in piazza Luigi di Savoia il cantiere che porterà alla demolizione dell’ex-hotel Michelangelo e alla costruzione di una nuova torre con destinazione uffici.
Presentato ieri mattina, il progetto, affidato a Park Associati, include un ampio piano di trasformazione della piazza, delle tre che si aprono davanti alla Stazione Centrale quella posta a est, oggi caotica nella gestione dei flussi e sostanzialmente adibita a parcheggio dei taxi.
Nella convinzione che la qualità dello spazio pubblico influisce sostanzialmente sulla sicurezza della zona e in generale sull’attrattività della città, dunque anche sul valore degli spazi immobiliari, Park Associati ha messo a punto un progetto di riqualificazione e riordino, condiviso con l’Amministrazione comunale e sostenuto da un investimento importante (più di 4 milioni di euro) che prevede la demineralizzazione di parti della piazza, la piantumazione di nuove essenze vegetali, la creazione di aree drenanti e bacini dove convergerà l’acqua dei sempre più frequenti ‘flash flooding’, la riqualificazione dell’area taxi, la creazione di una velostazione, assi attrezzati che colleghino la stazione ferroviaria con il nuovo Michelangelo (ora chiamato Mi.C) al piede del quale saranno create aree di co-working.
Il nuovo edificio, di 25 metri più alto dell’attuale costruzione risalente agli anni Sessanta, nascerà da un processo di decostruzione virtuoso: la maggior quantità possibile di calcestruzzo dell’attuale edificio verrà riutilizzata, in parte nel nuovo edificio e in parte nel disegno dello spazio pubblico, in una logica di sistema circolare che punta all’impiego di risorse già prodotte, mitiga gli effetti delle emissioni di gas serra e apre al concetto di urban mining, ovvero la possibilità di ottenere materie prime seconde a partire dall’ambiente costruito.
Mi.C, che raggiunge un’altezza massima di 93,50 metri per 22 piani (più 4 interrati) sarà formato da due torri adiacenti che si sviluppano da un volume in cortina che lega il complesso al suo isolato.
Al piano terra l’edificio arretra rispetto al suo massimo sviluppo in altezza, generando un naturale prolungamento della piazza.
Un articolato sistema di spazi verdi diversi tra loro si svilupperà dall’ingresso fino agli spazi comuni in sommità, aumentano la qualità architettonica generale di tutto il sistema, una sorta di “spina verde” che, partendo dall’esterno, sale nella hall del piano terra e corre all’interno dell’edificio per assumere, in alcuni punti, una dimensione più rilevante che definisce spazi naturali indoor e outdoor.
Per l’imponenza dell’oggetto architettonico e il suo ruolo di quinta urbana sullo sfondo della stazione ferroviaria, una delle porte di accesso alla città, il progetto dedica grande attenzione alla facciata, concepita come un elemento dinamico e tridimensionale composto da cellule a cuspide, in parte opache e in parte trasparenti, che mutano la propria inclinazione via via che acquistano verticalità.
In corrispondenza dei piani speciali, quelli in cui la spina verde emerge e si propende verso la città, la facciata si apre, aumentando la propria componente trasparente e svelando l’elemento naturale contenuto al suo interno. Il risultato è un edificio adattabile che muta e si presenta sempre diverso a seconda delle particolari esperienze di cui si rende protagonista.
La facciata attuale e quella di progetto
Il completamento dell’opera e della piazza è previsto entro il 2026.
Crediti
- Località Milano, piazza Luigi di Savoia, vie Scarlatti e Lepetit
- Committente Finleonardo Spa
- Progetto architettonico Park Associati
- Progetto strutturale Milan Ingegneria
- Progetto impiantistico e strategie energetiche Esa Engineering
- Esperto facciate Faces Engineering
- Cost control B&B Progetti
- Coordinamento architettonico e urbanistico Luca Mangoni Architetto
- Project management bi-studio (project manager Diego Imperiale)
- Investimento complessivo 94,2 milioni di euro
- Cronologia 2021-2026