Mondi in posa, le foto di Paolo Rosselli in una mostra in Triennale Milano

Fino al 6 gennaio 2026, Triennale Milano dedica al fotografo Paolo Rosselli una grande retrospettiva che ripercorre venticinque anni di sguardi sulle città, sull’architettura e sulle metamorfosi dei paesaggi contemporanei.

La mostra, curata dallo studio Paolo Rosselli con la collaborazione di Francesco Paleari, Cecilia Da Pozzo e Giacomo Quinland e con l’allestimento di Studio Gisto, presenta immagini in grande formato che restituiscono la complessità, la bellezza inattesa e a volte contraddittoria delle metropoli.

 

Paolo Rosselli, Milano 2013 Santa Maria delle Grazie.

 

Il percorso espositivo di Mondi in posa è articolato in undici sezioni tematiche.
In Architecture Revisited tornano architetture moderne e contemporanee, da Le Corbusier ad Alvar Aalto, reinterpretate attraverso un equilibrio tra rigore e distanza affettuosa.
I Montaggi sovrappongono due scatti per generare nuove percezioni, mentre Città indaga la dimensione più disordinata, surreale e umana delle metropoli.
In Scena Mobile, le immagini scattate dall’interno di un’automobile introducono una soglia fisica e mentale; Behind the camera ribalta la prospettiva, mostrando ciò che vede la macchina fotografica prima dello scatto.
Le sezioni Persone e Specchi, riflessi portano nel campo elementi del quotidiano che diventano indizi culturali e temporali, capaci di orientare la lettura dello spazio costruito.
Completano il percorso le serie dedicate alle Case, alle opere Bidimensionali, al lavoro su Jacob Burckhardt e a Chandigarh 1981.

 

Paolo Rosselli, Milano 1999.

 

Nel catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da Electa, Stefano Boeri descrive Rosselli come una figura «difficilmente etichettabile», capace di lavorare con un pensiero visivo limpido e spesso spiazzante. Secondo Boeri, la forza delle sue immagini risiede nella capacità di anticipare lo scatto con una riflessione concettuale che dà forma a composizioni «eleganti e mai retoriche», diafane e dense allo stesso tempo.

 

Paolo Rosselli, Rotterdam 2024.

 

Le parole di Rosselli, riportate nel volume, chiariscono ulteriormente il suo approccio: la fotografia come pratica che accoglie dettagli marginali – una scritta, un riflesso, un passante – e li trasforma in nuovi punti sensibili del reale; un mezzo tollerante, che trova un ordine dentro lo spazio e alterna rigore e distacco giocoso, lasciando affiorare l’ironia dell’aneddoto.

 

Paolo Rosselli, Chandigarh 1981.

 

Oltre alla mostra, il catalogo Mondi in posa raccoglie oltre duecento immagini scattate tra il 2000 e il 2025, insieme a lavori provenienti da epoche e luoghi diversi. Un itinerario che attraversa l’Europa, il Giappone, l’India e gli Stati Uniti, gli interni domestici e le architetture iconiche, le città antiche e i paesaggi globalizzati.

La ricerca di Rosselli — nata negli anni Settanta presso lo studio di Ugo Mulas e sviluppata attraverso viaggi, committenze editoriali e partecipazioni alle Biennali di Venezia — trova qui una sintesi ampia, stratificata e coerente.

Paolo Rosselli, Tokyo 2006.

 

Mondi in posa non costruisce una semplice retrospettiva: è una mappa sensibile dello sguardo di un autore che ha trasformato la fotografia urbana in un dispositivo di comprensione, osservando le città come organismi narrativi dove tempo, dettagli e relazioni si intrecciano fino a creare nuove forme di lettura dello spazio.

 

Paolo Rosselli, Helsinki 2001, Kiasma Steven Holl.

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