monovolume, tra i vigneti una casa per tre generazioni

Ad Appiano, Bolzano, ai piedi della Mendola è situata Casa P2, recentemente completata dallo studio di Bolzano monovolume architecture + design, fondato da Jury Pobitzer e Patrik Pedó. Nel nucleo abitativo convivono sotto lo stesso tetto tre generazioni, senza rinunciare alla privacy.
Per garantire la connessione e, insieme, la separazione necessaria per una piacevole convivenza tra nuclei famigliari di età diverse, gli architetti hanno sdoppiato la casa: una pianta a “T” a disegnare il paesaggio, composta da due volumi paralleli su cui poggia un volume trasversale, per un totale di 265 metri quadrati di superficie abitabile.

 

L’immagine dal drone evidenzia la forma a “T” dell’abitazione, ph: ©Giovanni De Sandre.

 

Nella nuova abitazione il gioco dello specchio si lega alla duplicazione degli elementi a partire delle due unità residenziali, con due ingressi autonomi nascosti, due spazi esterni nascosti, due giardini con i rispettivi spazi per gli animali, da una parte i gatti e dall’altra le tartarughe, e la trama della facciata a scorrimento che si alterna tra un modulo e l’altro.

Al centro un elemento naturale – un cipresso – che attraversa il piano terra salendo fino alla loggia e al cielo.

 

La residenza si trova ad Appiano, a 10 km a sudovest di Bolzano lungo la Strada del vino, ph: ©Giovanni De Sandre.

 

Il piano sottoterra è adibito a cantina e ospita attrezzi agricoli. I piani superiori, invece, si legano al tempo dell’abitare: al piano terra la zona giorno con cucina, salotto e accesso al giardino, mentre al primo piano si trovano le stanze da letto.

 

Dopo la prima fase di demolizione fino al piano terra, lo studio monovolume architecture + design ha rispettato la volontà del proprietario di rimanere vincolati alle condizioni statiche preesistenti, ph: ©Giovanni De Sandre.

 

La sfida del progetto è stata quella di riproporre il paesaggio circostante anche in facciata. Qui e per il muretto di recinzione è stato utilizzato il porfido di Monticolo, pietra locale usata in architettura da oltre 2500 anni, che si accosta al bianco dell’intonaco e alla facciata metallica in bronzo.

 

Per i materiali e i colori monovolume si è ispirato alla natura circostante, così per il basamento della casa e il muro di recinzione si è scelto il porfido di Monticolo, ph: ©Giovanni De Sandre.

 

Al primo piano, la facciata in metallo bronzeo gioca su un’alternanza tra pieni-vuoti, luci-ombre, materia-luce, il tutto filtrato da una trama intrecciata che rimanda alle piantagioni di vigneti che circondano la casa. La terrazza a scorrimento del piano superiore lascia la possibilità di mantenere anche la propria autonomia, e quando aperta di intravedere le montagne all’orizzonte.

 

La facciata in metallo bronzeo, all’altezza delle terrazze, si trasforma in un elemento scorrevole il cui disegno ricorda i filari dei vigneti, ph: ©Giovanni De Sandre.

 

In questo modo ogni nucleo familiare può godere della propria privacy, pur non mancando spazi ed elementi condivisi. Tra questi, quello più simbolico è certamente il cipresso al centro dell’abitazione.

 

Al centro della casa un cipresso rappresenta il punto di congiunzione tra le diverse abitazioni, ph: ©Giovanni De Sandre.

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