More or Less, con il jet in jeans di Maarten Baas

Durante la Design Week, la spettacolare installazione di Maarten Baas nell’ex-chiesa di San Paolo Converso, introdotta da due sculture di luce alte sei metri (virtualmente una prosecuzione dell’installazione che ha da poco realizzato sopra l’ingresso della biblioteca pubblica di Utrecht), metteva in scena, insieme a tre armadi contenitori realizzati in jeans riciclati, un jet privato lungo 15 metri rivestito di pezzi di tessuto jeans riciclato.

 

Intento provocatorio del titolo della mostra la volontà di mettere in scena la contraddizione tra il desiderio di volere sempre di più e la necessità di ridurre il prelievo di risorse, la produzione di emissioni e rifiuti – i jet in particolare sono oggetto di critica per la quantità di CO2 emessa – e i consumi che li generano.

More or Less è stata commissionata da G-Star Raw, multinazionale olandese di abbigliamento jeans secondo la quale non esiste limite a ciò che si può realizzare con il denim e che con il programma ‘Return your Denim’ ritira i jeans usati dei suoi clienti per riciclarli.

«Ogni anno a Milano assisto al tragicomico dialogo tra il design che si dice ‘green’ e il consumo di massa – spiega Maarten. L’invito che ho ricevuto da G-Star mi ha dato l’opportunità di focalizzarmi proprio su questo tema. In fondo siamo tutti parte del problema: è divertente godersi un bicchiere di prosecco accanto a un jet privato fatto di materiali riciclati. Non stiamo certo salvando il pianeta ma almeno ci diamo da fare per migliorare un po’ le cose?».

I pannelli solidi fatti di materiale tessile con cui sono realizzati i tre armadi disegnati da Maarten Baas sono stati sviluppati dall’azienda danese Kvadrat Really a partire da tessuti jeans riciclati raccolti da G-Star Raw

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