L’impianto a terrazze di pietra lavica dell’Esperia Palace segue la morfologia del terreno per offrire agli ospiti vedute panoramiche del mare e dell’Etna.
Il progetto dell’hotel Esperia Palace conclude idealmente un ciclo di interventi iniziati quasi trent’anni fa da SCAU sul territorio di Zafferana Etnea con la riqualificazione del paesaggio agrario e la ristrutturazione di alcune architetture rurali. Interventi che denotano l’evoluzione di un linguaggio architettonico di matrice minimalista e la definizione di un ambiente-giardino che reinterpreta le peculiarità del paesaggio etneo. La struttura ricettiva – premiata tra i migliori cantieri italiani dal Trofeo Gyproc Saint-Gobain – è stata realizzata su un terrazzamento a forte pendenza orientato a sud-est verso il mare e l’Etna. La composizione architettonica è stata profondamente influenzata dal paesaggio circostante e dalla morfologia del luogo e si basa sull’accostamento di figure geometriche elementari.
Pianta del primo piano
L’impianto progettuale ha previsto un insieme di volumi minimali a due piani distribuiti su quote diverse attorno a una corte centrale quadrangolare che funge da piazza panoramica. Le scelte formali e materiche adottate rappresentano una fusione di genius loci e nuovo linguaggio contemporaneo. La soluzione di attacco a terra, ad esempio, è intimamente legata alla natura del contesto ambientale e gli imponenti basamenti murari di pietra lavica evocano la tradizione costruttiva locale, mentre le volumetrie sottolineano la propria natura artificiale distaccandosi in parte dal suolo tramite alti pilotis e logge aggettanti. Il sistema delle logge, che generano vaste aree ombreggiate, contrasta con le volumetrie piene delle restanti porzioni architettoniche, contrassegnate nella loro orizzonta lità da tagli minimali.
Prospetto nord
Il rigore geometrico dei volumi è scandito da un differente trattamento materico e cromatico delle superfici rivestite da intonaco bianco e pietra lavica, in netto contrasto con alcuni dettagli di colore giallo acceso, come le cornici delle logge e delle aperture aggettanti. L’orientamento dei prospetti è stato studiato con cura sia in termini climatici che di visuale assicurando a tutte le camere un affaccio con vista sul mare attraverso le grandi logge continue. L’ingresso principale è contraddistinto da una pensilina a sbalzo che ne segnala la presenza e proietta verso l’esterno lo spazio di accoglienza della reception.
La copertura vetrata della sala conferenze (foto ©Moreno Maggi)
Soluzioni inattese assicurano un costante dialogo tra spazi interni ed esterni, come nel caso dell’ampia sala conferenze ricavata all’interno di un vuoto a doppia altezza situato sotto la corte panoramica, chiusa in copertura da una vasca d’acqua con fondo trasparente che lascia filtrare la luce naturale e mitiga l’effetto serra. O come nel caso dell’ampia sala spa dell’albergo chiamata “giardino delle Esperidi”, caratterizzata da grandi pareti vetrate e da una piscina interna che si prolunga sulla corte esterna. La fusione tra paesaggio e ambiente costruito è ribadita dalla sistemazione dei terrazzamenti in pietra lavica e dei percorsi che attraversano il parco-giardino.
(foto ©Moreno Maggi)