Lo studio Carlos Arnaiz Architects: Caza con sede a Brooklyn e uffici a Manila, Bogotà e Lima ha completato il santuario de La Salle, un nuovo spazio religioso inserito all’interno del più ampio masterplan del campus dell’Università De La Salle a Biñan, nella regione del Calabarzon (Filippine), sviluppato dallo stesso studio.
A prima vista, la forma bianca e organica del tempio risulta misteriosa nel contesto circostante. Solo un campanile dalla forma astratta con un crocifisso allude alla sua funzione.
Allontanandosi dall’aspetto e dall’ordine spaziale tradizionale di una chiesa, Caza ha concepito il santuario come un’unione di più volumi per creare una forma piacevolmente nuova e inaspettata. L’aggregazione di forme diverse offre un’esperienza spaziale che è più della somma delle sue parti, proprio come gli individui che si uniscono per creare una comunità legata dalla fede.
Il santuario è composto infatti da una serie di volumi di forma circolare. La pelle esterna composta da doghe verticali spezza il volume massiccio dell’edificio, conferendo leggerezza e permeabilità.
Per enfatizzare il legame con il paesaggio boscoso circostante, l’esterno utilizza materiali grezzi e non finiti. La materialità cambia man mano che si penetra nello spazio interno, passando ai legni teneri e all’ottone.
La pelle esterna ritmica agisce come un filtro: lo spazio semi-esterno aiuta le persone a passare dal vivace ambiente universitario all’area più tranquilla dedicata alla preghiera. Le stanze di forma circolare collegate da questi spazi di transizione sono destinate a diversi tipi di funzioni liturgiche.
La posizione delle colonne e la loro larghezza intendono rappresentare architettonicamente corpi che riscoprono se stessi muovendosi nello spazio.
Quattordici porte conducono i fedeli a un nucleo centrale a doppia altezza. Lo spazio assembleare ha un soffitto inclinato celeste con un arco simile all’orbita dei pianeti e della luna, sottolineando ulteriormente la connessione tra l’individuo, l’atmosfera sacra e l’universo.
Il progetto è esemplare della pratica e della sensibilità dello studio Caza nell’esplorare come l’architettura possa «dare forma a esperienze significative, migliorare il suo contesto e connettere le persone al luogo e al territorio».