Nemesi: nuove applicazioni per le pietre semipreziose

Le pietre semipreziose, con la loro trama di luce e memoria geologica, sono al centro del progetto di Nemesi, giovane realtà del distretto lapideo di Verona guidata da Silvia Giannetti. L’azienda nasce dall’esperienza pluridecennale nella lavorazione del marmo e da una visione: portare agate, quarzi e ametiste oltre il confine del decorativo, restituendo loro un linguaggio contemporaneo.

 

Septaria, composta da Aragonite, Calcite e Calcare.

 

Ogni lastra è frutto di un processo artigianale di taglio, accostamento e resinatura manuale, che ne assicura resistenza e durabilità. L’attenzione alla sostenibilità accompagna ogni fase: l’approvvigionamento avviene in modo responsabile, gli scarti vengono riutilizzati per produrre nuove lastre o graniglie destinate a pannelli compositi.

 

Selenite, dai riflessi iridescenti.

 

Accanto alla produzione di superfici per architettura, interior e hotellerie, l’azienda avvia oggi un percorso di ricerca che trova espressione nella collezione di lancio disegnata da Matteo Agati. Tavolini, panchette, coffee table, pouf e totem diventano microarchitetture che uniscono la forza minerale delle pietre alla leggerezza del metallo verniciato. Ogni pezzo è costruito su un equilibrio tra solidità e trasparenza, tra geometrie pure e dettagli tattili che rivelano la materia viva della pietra.

 

Diaspro verde.

 

L’obiettivo non è esibire il lusso, ma ridefinirlo in chiave discreta: un “lusso sussurrato” dove la pietra naturale, liberata dall’idea di opulenza, entra in dialogo con il progetto d’interni. In questa sinergia tra arte lapidea, design e tecnologia si riconosce la cifra distintiva di Nemesi: trasformare la bellezza minerale in un’esperienza sensoriale e architettonica.

 

Agata rossa, minerale appartenente al gruppo dei quarzi microcristallini.

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