Oma, con Ata e T-Studio, per l’ampliamento del museo egizio di Torino
Oma, con Ata e T-Studio, per l’ampliamento del museo egizio di Torino
Oma, con Ata e T-Studio, per l’ampliamento del museo egizio di Torino
Oma, con Ata e T-Studio, per l’ampliamento del museo egizio di Torino
Oma, con Ata e T-Studio, per l’ampliamento del museo egizio di Torino
Lo studio Oma – Office for Metropolitan Architecture ha vinto il concorso per l’ampliamento e la riorganizzazione degli spazi del museo egizio di Torino.
Fondato nel 1824, il più antico e uno dei principali musei di cultura egizia al mondo è ospitato nel Collegio dei nobili di Torino, complesso costituito da gallerie espositive, dall’accademia delle scienze e da un cortile aperto. L’architettura del museo ha subìto numerose modifiche negli ultimi due secoli, diventando sempre più chiusa e distaccata dal resto della città.
Il progetto dello studio olandese prevede la realizzazione di un nuovo cortile coperto, la ‘piazza egizia’, e una serie di sale urbane collegate e aperte a tutti, integrando nuovamente il museo nella rete di spazi pubblici torinesi.
«Il museo egizio, con un cortile aperto, è storicamente uno dei principali spazi civici di Torino. Il nostro team ritiene che sia fondamentale ripristinare la natura pubblica del museo e integrarlo nuovamente con la rete di spazi pubblici della città. Riorganizzando le aree pubbliche dell’attuale museo, abbiamo creato la piazza egizia, che è un luogo per ogni tipo di attività condivisa tra il museo e la città» ha spiegato David Gianotten, managing partner di Oma responsabile del progetto.
Il progetto prevede la realizzazione di sei diverse ‘stanze urbane’, ciascuna con una propria dimensione, e con qualità e funzioni distinte. La principale, quella centrale, è appunto la ‘Piazza egizia’, una corte multifunzionale su due livelli che mette in mostra l’architettura originale del museo e le tracce degli interventi che si sono susseguiti nel tempo.
Con l’inserimento di una nuova copertura vetrata, altamente tecnologica, la corte diventa uno spazio climatizzato accogliente e accessibile.
Al livello 0 vengono ripristinate le molteplici aperture storiche del cortile, che erano state chiuse dopo la ristrutturazione del museo nel 2010, ricollegando questo spazio pubblico alla città.
Al livello -1, dove si trovano il giardino egizio e lo spazio per eventi, l’intervento riporterà alla luce la facciata originale del Collegio dei nobili, anch’essa nascosta dal precedente intervento di rinnovamento.
Una spina dorsale centrale collega tra loro le sei sale urbane e gli ingressi del museo su via Accademia e via Duse. Nuove aperture vengono introdotte nella facciata attuale lungo via Duse, attraendo ulteriormente il pubblico verso il museo e la piazza egizia.
La piazza egizia e le altre sale urbane sono aperte oltre l’orario di lavoro e accolgono tutti i visitatori, con o senza biglietto. La loro natura pubblica offre al museo la possibilità di estendere gli orari di apertura.
Il progetto del concorso è stato guidato da David Gianotten e Andreas Karavanas di Oma, in collaborazione con gli architetti locali Andrea Tabocchini Architecture, T-Studio e la consulenza storica del professor Andrea Longhi.
Crediti di progetto
Località Torino
Committente Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Fondazione museo delle antichità egizie di Torino e Fondazione per l’architettura / Torino
Progetto architettonico Oma
Partner David Gianotten
Project leader Andreas Karavanas
Team Rui Pedro Couto Fernandes, Giovanni Nembrini
Architetti locali Andrea Tabocchini Architecture; T-Studio
Ingegneria strutturale Manfroni Engineering Workshop
Mep e sostenibillità Sequas
Illuminazione Studio De Camillis – Fibbi