Paris 2024, per le olimpiadi Chatillon Architectes restaura la Grande Nef

Molte competizioni si svolgeranno in luoghi di grande fascino, dal Campo di Marte fino alla reggia di Versailles, ma per Parigi i giochi olimpici che inizieranno il 26 luglio saranno soprattutto un’occasione per rigenerare le periferie e in particolare l’area a nord della capitale, tra lo Stade de France, Saint-Denis e Saint-Ouen.
Qui, sulla punta meridionale dell’Île-des-Vannes, Chatillon Architectes a riportato in vita un’opera di ingegneria che, prima di essere riconosciuta come patrimonio dell’architettura del XX secolo e monumento nazionale, rischiava la demolizione.

Costruito nel 1971 su progetto di Anatole Kopp, Lucien Metrich e Pierre Chazanoff come una sorta di carena di nave rovesciata, caratterizzato da una copertura a paraboloide a doppia curvatura e con pareti traslucide inclinate, prima di finire vandalizzato il palazzetto aveva ospitato congressi del Partito Comunista francese e concerti dei Pink Floyd, dei Led Zeppelin e di Bruce Springsteen.

 

Ph. ©Antoine Mercusot

 

Ora, dopo l’impegnativo intervento di François Chatillon (uno degli architectes en chef des monuments historiques designati dal Ministero della cultura francese), sarà uno dei luoghi di allenamento degli atleti delle paralimpiadi.

A cominciare dalle bonifiche, la complessità dell’intervento è stata direttamente proporzionale alle innovazioni ingegneristiche della sua progettazione (lo strutturista, René Sarger – 1917-1988 – era uno degli architetti/ingegneri più innovativi dell’epoca). La struttura infatti conta solo su due grandi archi inclinati di 25 metri in cemento armato entro i quali passano cavi di acciaio che mantengono in tensione la copertura, sostenuta da colonne strutturali in facciata.

 

Ph. ©Antoine Mercusot

Gli archi ora sorreggono anche i condotti dell’aerazione che migliora il confort dello spazio interno di 3.000 metri quadrati (98×51 metri per un’altezza di 26). Il nuovo pacchetto di copertura, conservando l’esterno originale, comprende uno strato protettivo di impermeabilizzazione, uno strato interno di lana di roccia, una barriera al vapore e controsoffitti acustici.

 

Ph. ©Antoine Mercusot

 

Decisamente migliorato anche l’isolamento dell’involucro, con una doppia pelle in policarbonato che sostituisce la plastica degli anni Settanta conservando però la qualità della luce che caratterizzava il palazzetto, e l’illuminazione, tutta con fonti a Led.
Le 1.500 sedute (lo spazio può contenere anche 4.500 spettatori in piedi) sono nuove ma in un colore giallo tipico degli anni Settanta.

 

Ph. ©Antoine Mercusot

 

Infine e soprattutto, la rifunzionalizzazione operata ha reso la Grande Nef di accessibilità universale, con l’abbattimento di qualsiasi barriera architettonica.
Al termine dei giochi olimpici e paralimpici, il palazzetto dello sport sarà riconsegnato alla municipalità di Saint-Ouen-sur-Seine.

Crediti

 

  • Località Saint-Ouen-sur-Seine
  • Project management Solideo
  • Progetto architettonico e di restauro Chatillon Architectes, Igrec (design office and economist)
  • Principali costruttori e fornitori Ccr, sussidiaria di Balas group (opere struturali, Vrd), Balas (involucro, restauro delle opere cementizie, lattoneria), Bonnardel (opere interne in legno, segnaletica), Agilis (pavimentazione del campo di gioco), Snidaro (pavimenti e rivestimenti rigidi ), Duval et Mauler (controsoffitti e pitture), Insmatel (impianti elettrici), Eiffage Energie Systèmes – Clevia IDF (impianti clima e idraulici), Euro-Ascenseurs (sistemi di sollevamento)
  • Superficie coperta 3.000 mq
  • Budget 12,6 milioni di euro
  • Cronologia Gennaio 2022 – Giugno 2024
Ph. ©Antoine Mercusot

Chatillon Architectes

La società di progettazione urbana, architettura e architettura di interni Chatillon Architectes è stata fondata nel 1986 da François Chatillon, capo architetto dei monumenti storici di Francia (qualifica assegnata dal Ministero della Cultura francese) con l’architetto associato Simon Chatillon.
Tra i restauri monumentali curati da François Chatillon la casa di Voltaire, l’obelisco di Luxor in Place de la Concorde e il Grand Palais.

L’approccio al progetto di Chatillon Architectes si fonda sull’idea che l’architettura contemporanea e il restauro del patrimonio edilizio storico possano essere affrontati con le stesse idee intellettuali. Il risultato sono progetti forti e coerenti non solo con la scala del sito, ma anche con quella della città.

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