Con cinque mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media, è in corso a Parma – fino al 19 maggio – il Festival della creatività contemporanea, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo.
Tra gli intenti del Festival, la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città, mentre per quanto riguarda i contenuti il tema – Homo Deus, dal titolo dell’ultimo libro di Yuval Noah Harari, l’intellettuale israeliano diventato famoso con il saggio ‘Uomini e Dei’ – è quanto mai vasto dal momento che si propone di indagare un supposto superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica.
È chiaro che al centro delle riflessioni vi sia l’impatto dell’Intelligenza Artificiale, tema della prima mostra collettiva – al secondo piano di Palazzo Pigorini – di venti artisti italiani pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione.
Una seconda sezione espositiva allestita presso il Torrione Visconteo in via dei Farnese, di fronte alla Pilotta, completa il progetto dedicato all’Intelligenza Artificiale con le video-installazioni site-specific degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.
Sempre nel settecentesco Palazzo Pigorini, al piano nobile è allestita la mostra dedicata a Piero Gilardi (Torino 1942-2023), maestro dell’Arte Povera, ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale. Attraverso una ventina di opere, anche di grandi dimensioni, il progetto espositivo a cura di Chiara Canali racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la natura, soggetto del suo lavoro, e con la tecnologia, che a partire dagli anni Ottanta ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione.
Una mostra che restituisce la figura di Piero Gilardi anche nelle vesti di animatore culturale di un “attivismo militante creativo”, a beneficio di una condivisione esperienziale che ha come obiettivo l’impegno sociale e la lotta biopolitica. «In retrospettiva, la precoce consapevolezza di Gilardi per le dinamiche interattive, ma contraddittorie, fra modernità ed ecologia, come istanze preponderanti nelle trasformazioni culturali e quotidiane dell’umanità, si è rivelata molto lungimirante», ha affermato Hou Hanru in occasione della mostra al Maxxi di Roma.
L’opera forse più spettacolare di Parma 360 è Mr. Arbitrium (nella foto di apertura): una scultura monumentale di oltre 5 metri di altezza che sorregge la Chiesa di San Francesco del Prato, riaperta dopo 200 anni di storia travagliata, a pochi passi dal Duomo e dal Battistero.
Mr. Arbitrium è una delle quaranta opere di Emanuele Giannelli che fanno parte della mostra Humanoid, a cura di Camilla Mineo, alla Chiesa sconsacrata di San Ludovico.
Infine, presso il Laboratorio aperto del Complesso di San Paolo, la mostra The Space Between espone i lavori di quattro grandi illustratori contemporanei, qui per la prima volta in dialogo tra loro. Affermati a livello internazionale, Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale sono artigiani del disegno le cui opere, in tempi di immagini fake prodotte dall’IA generativa, restituiscono senso, verità e invitano alla riflessione anziché al consumo spasmodico e irresponsabile proposto dai canali social.
Parma 360 Festival della creatività contemporanea, con la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo (direttore di produzione Silvano Orlandini) è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il contributo del Comune di Parma, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e un’ampia rete dipartner pubblici e privati, tra cui Gruppo Zatti, BPER, Euplip, Studio Livatino, Athena – professionisti e consulenti associati, Fiere di Parma – Cibus 2024, ARA 1965 S.p.A, Termoblok, Colser, Ascom, Villani vini e liquori, Starhotels Du Parc.