PATRIZIA MOROSO: FUMETTI DESIGN ARTI E …

Proseguono con Patrizia Moroso il 20 giugno, in Triennale Milano, gli incontri di Design People Milano, il “bel posto di incontri e relazioni” fondato da Giulio Iacchetti Virginio Briatore.

Patrizia Moroso è un unicum, una figura rara e inconfondibile nel panorama internazionale del design e della cultura artistica. Nata pochi anni dopo la fondazione dell’azienda di imbottiti che porta il nome di famiglia, Patrizia a vent’anni si trasferisce a Bologna per iscriversi alla nuova facoltà di Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo, il famoso DAMS che nel 1975 chiama Umberto Eco a insegnare semiotica. 

Suoi compagni di studi e di vita sono, tra gli altri, Andrea Pazienza, Igort e gli artisti del collettivo Valvoline le cui attività spaziano tra fumetto, arte, design,pittura, moda, musica.

Dopo un periodo sabbatico di viaggi e lavori entra nell’azienda di famiglia a metà degli anni Ottanta, assieme al fratello Roberto, e sul fertile Dna friulano di buona manifattura semi-artigianale, Patrizia innesta i semi del design e della cultura internazionale, facendosi portatrice di segni e messaggi nuovi, incontrando progettisti di forte personalità dei quali per prima intuisce il potenziale.

Già nel 1988 a Londra, nel mitico Chalk Farm, inizia a lavorare con Ron Arad, allora artista del metallo che per lei firma la sua prima collezione di sedute imbottite. Dieci anni dopo incontra una giovane Patricia Urquiola e le dà l’opportunità di disegnare i primi prodotti col suo nome, avviandola di fatto a quella carriera che tutti conosciamo.

Con tenacia e sorrisi Patrizia in trent’anni di attività genera una sorta di ecosistema Moroso, una glocal reality che mette in dialogo il Friuli-Venezia Giulia con tutti i continenti.

Attorno a lei, nell’arco degli anni si forma una rete di grafici, fotografi, scenografi, letterati che seguono la comunicazione e in contemporanea è sempre Patrizia a scegliere e gestire i 44 designer internazionali che con i loro progetti danno vita a un’azienda inimitabile.

Senza dimenticare l’arte, il Premio Moroso e altre storie ancora che con la testa, il cuore e il sorriso Patrizia Moroso racconterà, in dialogo con Virginio Briatore.

 

Appuntamento il 20 giugno alle 20:30 nella Sala Lab della Triennale di Milano

Patrizia Moroso (ph. © Alessandro Paderni).



L’azienda

 

Moroso nasce nel 1952 da un progetto di Agostino Moroso che, insieme alla moglie Diana, fonda lʼazienda con lʼintento di produrre e realizzare divani, poltrone e complementi d´arredo. Puntando su un approccio artigianale nella realizzazione dei prodotti e un forte impulso creativo nella fase progettuale, si fondano le radici di una visione che ha permesso allʼazienda di crescere nel mercato distinguendosi per qualità, innovazione e creatività.

Dagli anni ʼ80 la seconda generazione della famiglia inizia un approfondito percorso di ricerca nellʼambito del design dʼautore. 

Grazie al contributo creativo di designer quali Ron Arad, Patricia Urquiola, Ross Lovegrove, Konstantin Grcic, Alfredo Häberli, Toshiyuki Kita, Marcel Wanders, Tokujin Yoshioka, Enrico Franzolini, Doshi & Levien, Tord Boontje, Nendo, Front e altri, Moroso ha creato negli anni una collezione di prodotti iconici, dallʼimpronta unitaria pur salvaguardando latitudini e localismi diversi.

Un orizzonte internazionale che ha permesso allʼazienda di entrare nei luoghi più belli del mondo, fra cui il Moma di New York, il Palais de Tokyo e il Grand Palais a Parigi, La Biennale di Venezia e il Victoria & Albert Museum di Londra. Importanti collaborazioni che permettono allʼazienda di proporsi con una gamma vastissima e differenziata di prodotti, adatti sia al settore residenziale che a quello contract.

Alla cultura familiare dellʼazienda si è aggiunta negli anni una forte struttura manageriale, capace di creare sinergie vincenti allʼinterno del mercato globale degli imbottiti. 

Moroso ha sempre posto al centro dell’attenzione la soddisfazione del cliente e la necessità di garantirgli prodotti e servizi di livello e qualità superiore. Ciò, insieme a un forte rispetto per l´ambiente, ha permesso a Moroso di essere la prima azienda di imbottiti a ottenere dal 1994 la certificazione per la qualità dei cicli produttivi (ISO 9001) e dal 1999 quella per la gestione del sistema ambientale (ISO 14001).

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