Progettare uno spazio non è solo una questione di funzionalità, ma anche di relazioni. Ogni elemento comunica con gli altri, creando un dialogo che definisce l’identità dell’ambiente.
E così, gli oggetti e le opere selezionate da Rossella Colombari nell’omonima galleria milanese nell’ambito di GRCnewperspective non sono entità isolate, ma interagiscono tra loro, creando nuove percezioni dello spazio e completandosi a vicenda.

Il progetto espositivo si compone di quattro armadi della serie Apta di Gio Ponti (1970), mobili leggeri e facilmente spostabili, progettati appositamente per offrire un nuovo modo di pensare e trasformare la casa.
A queste si abbina la Tube Chair, disegnata negli anni Sessanta da Joe Colombo, la cui forma cilindrica è ripresa nei dieci elementi in vetro modellati a mano che caratterizzano la coppia di lampade da soffitto 4454 di Giuseppe Ostuni per Oluce.

L’interazione cromatica è esplicita nel dialogo tra Ignazio Gardella e Angelo Lelii. Gardella disegnò un armadio per Villa Coggi nel 1942, con toni bianchi e gialli, che trovano eco nella lampada da parete di Angelo Lelii, un pezzo unico creato per Arredoluce Monza nel 1952 per una commissione privata.

Lo spazio centrale della galleria si presenta come un ambiente unico con pezzi chiave degli architetti Asnago & Vender dalla collezione privata di Mario Vender. Questi includono una poltrona e una scrivania di inizio anni Trenta, appartenenti allo stesso Mario Vender, accompagnate da disegni originali dell’epoca, insieme a un mobile contenitore degli anni Cinquanta.

La sedia girevole da scrivania è di Gio Ponti, progettata per The Good Form Company negli stessi anni, qui ancora rivestita nella sua pelle originale.
A contrasto è il modernismo giocoso della piccola consolle a parete Tempus di Ettore Sottsass, prodotta da Poltronova negli anni Sessanta.
L’illuminazione in questo ambiente è fornita dal lampadario in scala 1/98 di Gilardi e Barzaghi (1956), installato come lampada da parete.