Milano, pezzi storici nella nuova prospettiva della Galleria Rossella Colombari

Progettare uno spazio non è solo una questione di funzionalità, ma anche di relazioni. Ogni elemento comunica con gli altri, creando un dialogo che definisce l’identità dell’ambiente.
E così, gli oggetti e le opere selezionate da Rossella Colombari nell’omonima galleria milanese nell’ambito di GRCnewperspective non sono entità isolate, ma interagiscono tra loro, creando nuove percezioni dello spazio e completandosi a vicenda.

 

Armadio progettato da Ignazio Gardella per Casa Coggi, Arenzano (Genova) nel 1942 e lampada da parete disegnata da Angelo Lelii negli anni Cinquanta per una collezione privata di Milano prodotta da Arredoluce, ph. ©Cristopher Ghioldi.

 

Il progetto espositivo si compone di quattro armadi della serie Apta di Gio Ponti (1970), mobili leggeri e facilmente spostabili, progettati appositamente per offrire un nuovo modo di pensare e trasformare la casa.
A queste si abbina la Tube Chair, disegnata negli anni Sessanta da Joe Colombo, la cui forma cilindrica è ripresa nei dieci elementi in vetro modellati a mano che caratterizzano la coppia di lampade da soffitto 4454 di Giuseppe Ostuni per Oluce.

 

La seduta modulare Tube Chair di Joe Colombo del 1969 all’epoca prodotta da Flexform, ph. ©Cristopher Ghioldi.

 

L’interazione cromatica è esplicita nel dialogo tra Ignazio Gardella e Angelo Lelii. Gardella disegnò un armadio per Villa Coggi nel 1942, con toni bianchi e gialli, che trovano eco nella lampada da parete di Angelo Lelii, un pezzo unico creato per Arredoluce Monza nel 1952 per una commissione privata.

 

Poltrona di Mario Asnago e Claudio Vender, anni Trenta, e la consolle Tempus di Ettore Sottsass per Poltronova 1965, ph. ©Cristopher Ghioldi.

 

Lo spazio centrale della galleria si presenta come un ambiente unico con pezzi chiave degli architetti Asnago & Vender dalla collezione privata di Mario Vender. Questi includono una poltrona e una scrivania di inizio anni Trenta, appartenenti allo stesso Mario Vender, accompagnate da disegni originali dell’epoca, insieme a un mobile contenitore degli anni Cinquanta.

 

Dettaglio della lampada 4454 di Giuseppe Ostuni per Oluce nel 1959. Lo shooting è stato curato da Magdalini Tiamkaris, ph. ©Cristopher Ghioldi. 

 

La sedia girevole da scrivania è di Gio Ponti, progettata per The Good Form Company negli stessi anni, qui ancora rivestita nella sua pelle originale.
A contrasto è il modernismo giocoso della piccola consolle a parete Tempus di Ettore Sottsass, prodotta da Poltronova negli anni Sessanta.

L’illuminazione in questo ambiente è fornita dal lampadario in scala 1/98 di Gilardi e Barzaghi (1956), installato come lampada da parete.

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