Inaugurato il 9 ottobre lungo le prealpi lombarde con le installazioni degli artisti Simone Berti, Caretto/Spagna e Jonathan Vivacqua, il percorso espositivo Polline – che rimarrà fruibile per i prossimi cinque anni – si snoda in un percorso ad anello che coinvolge il sentiero basso del Monte Generoso, il sentiero botanico di Ersaf e la strada agro-silvo-pastorale del Barco dei Montoni, passando per uno dei boschi di maggiociondolo tra i più estesi delle Alpi.
La zona è conosciuta per il proliferare già in età medievale dei “maestri comacini”, tra le più qualificate maestranze nella lavorazione dello stucco e della scagliola operanti al tempo in Italia. La Valle Intelvi ha inoltre dato i natali a Benedetto Antèlami, scultore e architetto di formazione provenzale, che costituisce una figura di riferimento nell’introduzione dell’arte gotica in Italia e anche nella scultura italiana del Duecento.
Il titolo della mostra – a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli – si riferisce al reciproco scambio che si instaura tra le opere e il contesto naturale, tra la dimensione umana e artistica e la dimensione spirituale della natura. Il senso dell’arte, come il polline, è rintracciabile in ciò che si manifesta in modo impercettibile e aereo, afferrabile solo grazie a un impulso d’ispirazione estetica: arte come forma di “fecondazione” e di guarigione, che, tramite l’esercizio della sua pratica, determina una “dipendenza” in grado di porre l’esistenza al servizio di una volontà superiore.
Un altro fattore di ispirazione è la volontà di approfondire la poetica di Karl Schmid(1914-1998, collaborò con artisti come Jean Hans Arp, Max Bill, Oscar Kokoshka e intellettuali come Walter Gropius e Joannes Itten), tesa a far emergere il valore spirituale dell’arte. Per valorizzare questa “contaminazione” il sentiero accoglie la scultura in ferro Senza titolo, realizzata da Karl Schmid nel 1970, che appare come un seme che si schiude.
Polline rientra nelle iniziative del Progetto Marks, realizzato a valere sul Programma di Cooperazione V-A Interreg Italia-Svizzera 2014/2020, progetto a cura di Regione Lombardia e Canton Ticino; l’operazione è cofinanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni.
La mostra è organizzata da Lanzo Intelvi 1868 Srl. e Associazione CerchioStella, in collaborazione con la Comunità Montana Lario Intelvese, Ersaf (Ente Regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), Fondazione Karl Schmid, Consorzio Forestale Lario Intelvese, Museo e Giardino Botanico Villa Carlotta, e il patrocinio dei Comuni di Centro Valle e Alta Valle Intelvi.
Informazioni per la visita: servizi@valleintelviturismo.it.