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Nelle motivazioni della giuria presieduta da Cino Zucchi che lo scorso dicembre ha assegnato a piuarch il Premio Architetto Italiano 2013, lo studio “è l’esempio felice di come si possa perseguire una grande qualità architettonica e urbana a partire dalla complessità delle forze che oggi agiscono sulla trasformazione dell’ambiente”.

Fondato nel 1996 da Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario, piuarch vanta oggi 10 opere realizzate, 3 in corso di realizzazione, 60 negozi in tutto il mondo e un fatturato annuo di circa 2 milioni di euro. Ai quattro soci si sono aggiunti 11 associati per un totale di 35 persone scelte da percorsi professionali eterogenei per garantire una ricchezza espressiva e un approccio al progetto non convenzionale.

I soci di piuarch. Da sinistra, Gino Garbellini, Francesco Fresa, Germán Fuenmayor e Monica Tricario (foto ©Enrico Basili)

Roma, Milano, Caracas e Berlino: provenienti da percorsi formativi diversi, i quattro soci di piuarch hanno condiviso alcuni anni di lavoro presso lo studio Gregotti Associati prima di affrontare il primo incarico, uno studio sull’area Falck di Sesto San Giovanni, la città che stava già affrontando un forte processo di riconversione quando piuarch ha realizzato la prima opera, il complesso di edilizia residenziale convenzionata Fola Housing (1996-2000), dimostrando che la qualità può essere perseguita anche a costi contenuti.

Dopo il concorso per la città delle culture sull’area ex-Ansaldo, vinto in team con David Chipperfield (1999), l’incontro con gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana per la realizzazione della prima sede e showroom della maison in Via Goldoni a Milano (2000/2002), che segna l’inizio di una collaborazione tuttora in corso: linee-guida dei negozi D&G in Italia e nel mondo (oltre 40 dei quali realizzati direttamente), i progetti per le sedi, lo stabilimento di Incisa Val d’Arno e gli spazi polifunzionali, di cui piuarch progetta ogni minimo dettaglio.

I ritmi di lavoro serrati, dati dalla necessità di tener dietro alla crescita impetuosa del gruppo della moda dei primi anni, sono una scuola pratica di disciplina che informa l’organizzazione dello studio; i frequenti viaggi all’estero diventano occasione di esplorazione delle potenzialità locali, perseguite attraverso numerose partecipazioni a concorsi internazionali che generano nuovi incarichi, in particolare in Russia e in Ucraina. Attualmente lo studio è impegnato sull’ampliamento del Collegio di Milano, edificio degli anni Settanta progettato da Marco Zanuso, e sugli spazi della ex fabbrica Caproni in via Mecenate a Milano per la holding francese del lusso guidata da François Pinault.

Nello studio milanese di via Palermo, un ex-ambiente industriale distribuito su due piani e organizzato in open-space tranne la sala riunioni e il locale dedicato alla realizzazione di modelli e maquette, soci e collaboratori lavorano fianco a fianco gestendo internamente tutti gli aspetti del progetto, dalle pratiche burocratiche al design delle componenti interne, dalle porte ai corpi illuminanti, dagli idrosanitari agli accessori.

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