La prima presenza di Dolce&Gabbana in Viale Piave, a poca distanza dal centro di Milano, risale al 2005, con la trasformazione, sempre su progetto di piuarch, del cinema Metropol in spazio polifunzionale utilizzato per eventi e shooting. Ad esso si affianca ora la nuova sede del gruppo della moda, ricavata dalla trasformazione di un edificio esistente. La conformazione lunga e stretta del lotto e la volumetria dell’edificio preesistente hanno portato a una soluzione compositiva sviluppata in tre corpi di fabbrica tra loro paralleli affacciati su una profonda corte interna. Il volume prospiciente il viale e un secondo più arretrato presentano uno sviluppo di sette piani fuori terra, mentre un corpo centrale di tre piani è collegato al resto della costruzione da un sistema di scale e passerelle e risulta sospeso su un altro fabbricato di quattro piani, ortogonale rispetto alla strada e che funge da collegamento tra i tre edifici.
Il fronte esterno adiacente allo spazio polivalente Metropol (foto ©Andrea Martiradonna)
Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di tre piani interrati di cui due destinati a parcheggio. La struttura articolata del complesso rispecchia le molteplici funzioni d’uso degli spazi, con uffici, sale di rappresentanza e aree di coordinamento collocati sui vari piani e, al piano terra, le sale riunioni e le aree comuni aperte verso la corte interna. Il prospetto su viale Piave è scandito da un sistema di brise soleil in acciaio inox composti in moduli quadrati (3.60×3.60 mt) sovrapposti in maniera sfalsata. Nelle ore notturne, l’illuminazione degli spazi interni anima il prospetto e mette in risalto il pattern cromatico delle vetrate che alternano superfici trasparenti a pannelli di diverse tonalità di grigio in corrispondenza dei telai fissi e apribili. I sette piani vetrati poggiano su uno zoccolo che riprende per dimensioni e materiali le superfici lamellari dell’adiacente Spazio Metropol, stabilendo con esso una forte continuità visiva.
Il linguaggio utilizzato per il fronte su strada, che rimanda a trasparenza e leggerezza grazie all’impiego del vetro e del metallo, si contrappone all’aspetto più austero dei fronti affacciati sulla corte interna. Qui il tema della scacchiera modulare adottato nel prospetto principale è stato ripreso nelle medesime forme e dimensioni, utilizzando però pannelli di GRC (Glass Reinforced Concrete) all’interno dei quali sono collocati i serramenti vetrati. Un layout semplice e funzionale caratterizza gli interni open space degli uffici e degli spazi di collegamento. I soffitti in cemento faccia a vista casserato con doghe di legno presentano travi attrezzate con impianti di condizionamento e illuminazione. Materiali diversi si alternano sulle superfici pavimentali: gres negli uffici, doghe di rovere negli spazi di coordinamento e vecchi legni di recupero nelle aree di rappresentanza. Negli interni a piano terra e nella corte è posata invece la basaltina, pietra scura di origine vulcanica scelta dallo studio anche in altri progetti per Dolce&Gabbana in quanto trasmette una precisa idea di mediterraneità tipica della Maison.
Il corpo centrale e le scale esterne di collegamento visti dalla corte interna in direzione di Viale Piave (foto ©Andrea Martiradonna)