Il 15 settembre Michele De Lucchi, Bjarke Ingels (Big), Winy Maas (Mvrdv) e Kjetil Trædal Thorsen (Snøhetta) hanno presentato i progetti per rinnovare lo stabilimento dell’acqua minerale S.Pellegrino.
Un’operazione da 90 milioni di euro che prevede, senza interferire sulla produzione o sulla logistica, la creazione di un Experience Lab aperto ai visitatori, il miglioramento delle capacità produttive e logistiche del sito industriale e dell’inserimento nel paesaggio.
Il progetto vincitore potrà contribuire anche allo sviluppo turistico di San Pellegrino, la città dove nel 1899 è iniziata la storia del brand, legata alle terme, elemento di richiamo per i privilegiati viaggiatori della Belle Époque.
La complessità dell’operazione, per i vincoli imposti dalla topografia del luogo, stretto tra il fiume Brembo e la strada provinciale, le aspettative in termini di marketing territoriale e le condizioni di cantiere – per tutta la durata dell’intervento, almeno tre anni, la fabbrica rimarrà sempre operativa al 100% – ha comportato un impegno progettuale che va ben oltre il semplice concept e che spiega l’imbarazzo nella scelta da parte della giuria, la quale procederà ora a una pre-selezione e alla successiva richiesta, ai due studi che rimarranno in gara, di approfondimenti di fattibilità. Il progetto vincitore sarà presumibilmente annunciato entro la fine dell’anno.
Tra storia, paesaggio e trasformazione le quattro proposte in gara
Michele De Lucchi: To be
Alle tre qualità dell’acqua S.Pellegrino – fresca, pura, naturale, il concept di De Lucchi aggiunge la consciousness, la responsabilità verso i dipendenti e l’ambiente, traducendo i concetti in un’operazione di riqualificazione dell’esistente con un riordino del sito produttivo, una recinzione in pietra locale lungo la strada provinciale e un nuovo ponte per allontanare dalla città il traffico generato dalla logistica.
L’Experience Lab di De Lucchi si ispira, nella trasparenza e nei materiali, al Crystal Palace e si sviluppa su più piani, affacciato su un water theater esterno con piscina naturale e da cui si diparte un ponte pedonale che collega i percorsi di visita alle passeggiate lungo il fiume.
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Nei render ©aMDL una vista a volo d´uccello del nuovo stabilimento, vetri traslucidi e verniciati e opachi rivestono il fronte est e una vista dell´interno dell´Experience Lab |
MVRDV: è nata una stella
Una pianta a stella, la stella di S.Pellegrino, caratterizza l’Experience Lab immaginato da MVRDV, rialzato rispetto all’intorno, con facciate interamente trasparenti, raggiungibile direttamente dalla città attraverso un ponte pedonale e con una terrazza fruibile per feste e eventi.
La facciata dell’edificio esistente, per il quale lo studio prevede due diverse possibilità di ampliamento con parziale sopraelevazione, viene aperta dove possibile creando viste verso la natura circostante.
Il fronte verso il fiume si completa con elementi in pietra e metallo che accompagnando un percorso ciclo-pedonale turistico ne favoriranno la rigenerazione.
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©MVRDV: la pianta a stella dell´Experience Lab, vista interna dello stabilimento e il nuovo ponte previsto dal progetto |
Gli archi di BIG
Le volte dell’attuale stabilimento diventano, per lo studio danese, elemento centrale dell’intervento: creano un viale alberato che separa e protegge le operazioni di logistica, ricostruiscono la forma italiana del belvedere nel nuovo Experience Lab, caratterizzano il nuovo ponte previsto per facilitare il traffico e che separa i percorsi ciclo-pedonali dal trasporto pesante.
Secondo Bjarke Ingels «come un’equivalente acquatica di una cantina vinicola, le arcate che si susseguono espandendo e contraendo l’ambiente creano una cornice narrativa per la purezza e la trasparenza dell’acqua minerale, in un ambiente caratterizzato da luminosità, apertura e trasparenza».
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Dall´alto, l´auditorium, la piazza e l´elevazione dell´edificio degli uffici della proposta di BIG (©BIG) |
Snøhetta e la forma dell’acqua
Convinto che un architetto possa solo cercare di migliorare ciò che qualcun altro ha già fatto meglio di lui, il concept di Kjetil Trædal Thorsen per l’Experience Lab traduce in spazi e materiali il ciclo dell’acqua, che parte dalle nuvole (con una copertura in cuscini di ETFE) e diventa pioggia prima del suo percorso trentennale attraverso le rocce dalle quali sgorga, rappresentate nei tagli in corten del nuovo giardino/piazza permeabile al pubblico.
Una maglia d’acciaio sopra lo stabilimento, che lungo la strada diventa nuovo confine e separazione del sito, nasconde l’inevitabile disordine dettato dai tempi e dai modi della produzione.
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L´Experience Lab di Snøhetta con il nuovo ponte pedonale e visto dal livello inferiore dei parcheggi; una vista della lobby di ingresso (render ©Snøhetta) |
La giuria
La giuria, coordinata da Luca Molinari, curatore della gara, è composta da Marco Settembri, Executive V.p. Nestlé S.A. e a capo di Nestlé Waters; Magdi Batato, Executive V.p. Nestlé Sa, Head of Operations; Stefano Agostini, Presidente e A.d. del Gruppo Sanpellegrino. Insieme ai membri interni anche personalità internazionali come Elena Manferdini, architetto e Graduate Program Chair alla SCI-Arc della California; Giulio Cappellini, designer, architetto e fondatore di Cappellini; Laudomia Pucci, Ceo di Emilio Pucci – Gruppo LVMH; Edwin Heathcote, architetto e critico di design del Financial Times.