Rope, o la coreografia della conversazione

  • Hello,
  • I am Rope. I am a rope.
  • They made me huge, bigger than all the other ropes.
  • I just don’t know what to do with myself.
  • Do something with me!

Elemento d’arredo o oggetto d’arte? Creato nel 2018 come ‘scultura sociale’ itinerante, questa corda (rope) di 30 centimetri di diametro lunga 60 metri creata dal visual artist belga Ief Spincemaille è stata sulle spiagge di Ostenda, nel centro storico di Firenze, stesa sui tappeti di una moschea in Belgio, sempre come elemento di coinvolgimento di una comunità e modo colorato e originale di fruizione collettiva dello spazio pubblico.

Rope 60 M a Firenze (2018)

Ma sessanta metri sono troppi per fare un nodo, così oggi Rope si presenta alle manifestazioni di design contemporaneo – al Festival di Marsiglia, fino al 27 agosto, alla Helsinki Design Week, dal 9 settembre al 23 ottobre, a Hong Kong (Ars Electronica, 15 ottobre-3 novembre) – in due nuove versioni, lunghe 6 e 12 metri.

Rope 6 e Rope 12 sono realizzati in diversi colori e materiali e si possono usare come sedute modulari, divani lounge o oggetti per giocare, in ambienti sia pubblici sia privati, in outdoor o in interno. Prodotti in quantità limitata, possono anche essere interpretati come multipli d’arte e usati a fini decorative in negozi o uffici di rappresentanza.

Progettato da Ief Spincemaille con la collaborazione della textile designer Esther van Schuylenbergh, Rope 6M è intrecciato a mano nell’atelier del visual artist con tessuto prodotto da una società belga.

La fruizione di Rope è unica, a metà tra sedersi e sdraiarsi, e questo dà luogo a modalità del tutto nuove di stare insieme. Quando una persona si alza o si sposta Rope si riconfigura, e questo agisce anche sullo stato degli altri, creando una coreografia dinamica dell’incontro.

Inoltre, Rope si può spostare molto facilmente da un punto all’altro e le possibilità d’uso creano spazio per l’immaginazione: il messaggio torna ad essere quello della scultura sociale lunga 60 metri: “do something with me!”.

Atelier Ief Spincemaille

Il percorso del visual artist belga Ief Spincemaille (1976) abbraccia arti visive, design, media art, fotografia e performance. Ief opera in fabbriche di biciclette, carceri, complessi residenziali, esplorando i confini dell’arte con le forme sociali e di vita esistenti.

Spincemaille riesce a coniugare tecnica e poesia con una pratica sociale fortemente impegnata. Crea lavori visivi sui fenomeni naturali, strumenti di percezione che si collegano con la media art e progetti di performance visiva con una forte componente sociale. Questi ultimi si avvalgono di oggetti monumentali come una corda sproporzionata (ROPE), una vela modulare (THE PLAY) e postazioni di lavoro temporanee (MUØSTER STATION).

Il suo lavoro è stato presentato in tutto il mondo e premiato da Ars Electronica a Linz, con il Premio Henry Van De Velde e una menzione d’onore ai Textirama Awards. Rope è stata inclusa in varie collezioni e viaggia per il mondo con presentazioni in Ucraina, Marsiglia, Pittsburgh e Montevideo.

Spincemaille è stato anche artista residente della città di Lovanio nel periodo 2014-2016. Ha conseguito il Master in Filosofia presso l’Università Cattolica di Lovanio e ha studiato Jazz, musica moderna e tecnologia della muica presso L’aula de Musica di Barcellona. Il suo lavoro è supportato da Werktank e dall’agenzia d’arte Berserk. Attualmente sta completando un dottorato in Arte con una ricerca sull’interazione tra arte e contesti sociali.

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