Nei giorni scorsi l’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i risultati di un’indagine sull’evoluzione degli immobili logistici, che il boom dell’e-commerce sta trasformando in asset strategici per gli operatori del settore.
Ben il 47% degli operatori integra tutte le tipologie di magazzino – stoccaggio, di prossimità con e senza stock, fulfillment center – per le proprie attività. In particolare, i magazzini di prossimità e i fulfillment center sono considerati in aumento nelle aree urbane da oltre il 40% delle aziende esaminate. E nei pressi dei centri urbani nasce il micro-fulfillment center, una nuova tipologia di magazzino in cui le operazioni di prelievo sono spesso automatizzate e integrate con il trasporto dell’ultimo miglio.
La necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e allo stesso tempo la continuità del business portano a un ripensamento degli spazi e delle attività più critiche in termini di rischio di assembramento, come le attività di ricevimento e allestimento ordini e quelle di ufficio. Cresce la spinta all’automazione, che ormai riguarda diverse aree del magazzino, dallo stoccaggio (secondo il 71% dei rispondenti) all’allestimento (59%) e allo smistamento degli ordini in entrata (47%) e in uscita (71%).
Si diffondono tecnologie e soluzioni che migliorano l’efficienza energetica e l’impatto ambientale dei magazzini. Le soluzioni più adottate riguardano l’illuminazione, come le lampade Led e la sensoristica per la riduzione dei consumi, impiegate nell’88% degli immobili logistici censiti, e i sistemi per la movimentazione e automazione, come i carrelli con batterie agli ioni di litio e la ricarica delle batterie in alta frequenza, presenti nel 35% degli immobili logistici. Le tecnologie di maggior interesse in prospettiva sono quelle per l’impiantistica (26%) e il green building (23%). Nel 38% degli edifici logistici esaminati si ricorre a fonti di energia rinnovabile oltre al mix nazionale, prevalentemente fotovoltaico in autoconsumo (57%) e acquisto da fonti rinnovabili certificate (36%).
La quasi totalità delle aziende coinvolte nella Ricerca sceglie di collocare il magazzino in un centro dedicato (92%), anche se in prospettiva cresce l’interesse per l’opzione parco logistico (41%), scelto per la maggiore flessibilità degli spazi, la migliore accessibilità alle reti autostradali e ferroviarie e la presenza di servizi di Facility Management.
Omnicanalità e automazione sono i trend che più influenzano le scelte progettuali, ma un’altra tendenza significativa è l’attenzione alla sostenibilità sociale. Si diffondonosistemi di sensoristica per la prevenzione di incidenti e soluzioni per il miglioramento dell’ergonomia, che trovano applicazione soprattutto nelle attività più critiche in termini di assembramento come il ricevimento, l’allestimento e la spedizione degli ordini, le attività di ufficio e i servizi a valore aggiunto.
L’edizione 2020 dell’Osservatorio Contract Logistics è realizzata in collaborazione con Assologistica e con il supporto di Assoram, The Adecco Group, CEVA Logistics, CLO Servizi Logistici, Gruppo Codognotto, Energo Logistics Spa, FERCAM, GEODIS, Gi Logistics, Gruber Logsitics, Italtrans, Jungheinrich Italiana, Logistica Uno, Man Hand Work, Number1 Logistics Group, Panalpina, Poste Italiane, San Marino Mail, STEF Italia, TESISQUARE®, Timocom, World Capital Real Estate Group, Vodafone; AdriLog, Alpega, Ambrosiano Group, Arcese, BCUBE, Brivio & Viganò, CabLog, CAL – Servizi Logistici, CD Group, CGS Logistics Engineering, Connect Hub, FATA Logistic System, D.B. Group, Farmalog, FIEGE, FLEXILOG – Servizi Logistici, GLS, Gulliver, Innocenti Depositi, Interporto Bologna, KFI, Linde Material Handling Italia, OPTIT, ORTEC, Project44, Rekeep, S.A.F.I.M – Logistic Group, DB Schenker Italiana, Silvano Chiapparoli Logistica, TIESSE, Trasporti Romagna, Kontractor, Engel&Volkers Commercial, Engineering 2K S.p.A.; e con il patrocinio di Assa Abloy, Incas, Trilux