Scribit, il robot che scrive sui muri

È l’ultima invenzione dello studio di Carlo Ratti: un piccolo robot che scrive (e cancella) su ogni superficie verticale. Sarà presentato in anteprima alla Milano Design Week, nell’installazione Living Nature allestita dallo studio Carlo Ratti Associati in Piazzetta Reale (dal 16 aprile). Il 5 giugno poi potrà essere prenotato attraverso una campagna di crowdfunding che finanzierà la produzione di Scribit.

Strumento intelligente di scrittura, Scribit può essere installato in qualsiasi ambiente in pochi minuti: bastano una presa elettrica e due agganci alla parete per appendere due sottili cavi lungo i quali Scribit si muoverà per tracciare velocemente grafici, immagini, messaggi ricevuti via web, e che lo stesso robot cancellerà velocemente per sostituirli con altre grafiche.

Soggiorno di casa, lobby dell´ufficio, ingresso di un ristorante: a una nuova idea di decorazione degli ambienti Scribit aggiunge funzioni pratiche come la scrittura del menu del giorno, l’aggiornamento della quotazione del titolo di un’azienda, una bella grafica sulla parete della cucina per ricordare gli appuntamenti del giorno o ancora le previsioni del tempo che il robot ha appena ricevuto via web.

E per cancellarli, sostituendoli con altre informazioni o disegni che in poco tempo modifichino totalmente l’aspetto di un ambiente.

 

«Siamo inondati di informazioni – dice Carlo Ratti – sempre chini su uno schermo digitale. Con l’atto primordiale di scrivere su qualsiasi superficie verticale, Scribit è un’alternativa alle nostre vite digitali».

Scribit lavora su un piano a due assi e muovendosi lungo due sottili cavi appesi si posiziona in qualsiasi punto del piano verticale per riprodurre ogni genere di contenuto.

In alluminio, di forma circolare, Scribit misura 20 x 8 cm e contiene 4 cartucce di colore.

Il piccolo robot è uno dei risultati di una ricerca avviata da diversi anni da CRA sulle macchine per la scrittura che comprende la scritta sulla facciata del Future Food District all’Expo 2015, entrata nel Guinness dei primati come la stampa da plotter più grande del mondo, e la più recente UFO-Urban Flying Opera, il progetto promosso dalla Compagnia di San Paolo che impiega una flotta di droni per riprodurre un’immagine sviluppata in maniera collettiva via web: tutte possibili interpretazioni dell’idea dei bit materiali e tangibili sviluppata da Hiroshi Ishii, professore del MediaLab del MIT: mettere insieme il meglio del mondo digitale e del mondo fisico.

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