In Val Badia, nel contesto paesaggistico e culturale delle Dolomiti, le installazioni di Smach compongono un originale allestimento di opere site specific all’aria aperta, in un contesto alpino di alta quota, percorribile in brevi trekking giornalieri o in escursioni di più giorni.
Visitabile fino al prossimo 14 settembre il circuito della VII Biennale di arte pubblica delle Dolomiti, che quest’anno include anche, a Colfosco, in un’area di 52 x 24 metri, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, è formato dai progetti vincitori della settima edizione di quella che è stata una delle prime iniziative a portare il pubblico dell’arte a interagire con il contesto naturale alpino:
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A Colfosco, in un prato messo a disposizione da un privato, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è un’installazione permanente realizzata con il legno degli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia (ph. ©Gustav Willeit). - “.arexport”, di Carmine Auricchio, Jonathan Coen e Moritz Knopp in località Medalghes
- CU X Mission, di Luca Rossi, in località La Lunch
- Entanglement, di Alex Xiaotan Yang e Wentao Guo a Fanes
- iCÙ, di Matteo Simondi con Associazione Prometheus e Officina Fabre, in località Pares
- Langsam Slow, di Theresa Hattinger, a Pra de Putia
- Moprh Module di Elias Jocher, in località Monte Muro,
- Stone Age, di Hama Lohrmann, in località Sant Antone
- Sway, di Lola Giuffré, in località Armentara
- Trace of Land, di ELSE (Fei Xu Zimo Zhang), in località La Crusc
- With Every Step di Hans De Backer aka Drukdoenerij, in località Tamersc
Tema di questa edizione era la “cu” (dal ladino, cote in italiano) ovvero la pietra che si usa per affilare la falce, diffusa in ogni angolo del pianeta da millenni. Attraverso la “cu” si fa riferimento a quei processi materiali, ma anche mentali, di evoluzione tecnica e di immaginazione.
Le dieci opere vincitrici (foto ©Gustav Willeit)
Le opere sono state selezionate, tra le circa 300 pervenute da 47 nazioni, da una giuria artistica composta da Zasha Colah, Jasmine Deporta, Emanuele Masi, Peter Senoner, Stefan Sagmeister e da una giuria tecnica a cura di Isidoro Clara, Loris Clara, Walther Ferdigg, Gottlieb Moling, Astrid Wiedenhofer.
Oltre ai dieci artisti vincitori, quest’anno in collaborazione con Kronplatz-Plan de Corones e Lumen Museum è stato selezionato anche un progetto satellite, Hortus Pictus, di Riccardo Buonafede, installato a Plan de Corones.
I siti della Biennale Smach si trovano in Val Badia, tra i 1.316 e i 2.465 mt. di altitudine, sparsi in un territorio di circa 120 chilometri quadrati e compresi tra pachi naturali protetti e località alpine di altissimo pregio. Le opere sono raggiungibili con percorsi di cammino che variano dai pochi minuti alle 2 ore di trekking. Il tragitto totale è di oltre 60 km, per una durata complessiva, approssimativa, di 20 ore di cammino.
A San Martino è sempre aperta anche Smach Val dl’Ert (Valle dell’Arte, in ladino), il Parco Pubblico dove sono installate le opere della collezione permanente, acquisite dalle precedenti edizioni di SMACH.










