SPAGNA

Due imponenti caseggiati affiancati fanno da involucro allo spazio espositivo iberico. Una soluzione intelligente dotata di complessità tecnica, spaziale, funzionale e tematica. 

Lo Studio B720 dell’architetto Fermín Vázquez ha vinto il concorso indetto dall’ente pubblico Acciòn Cultural Espanola cui hanno partecipato altri 31 progettisti. Il padiglione spagnolo si adegua alle richieste di Expo: padiglioni effimeri e sperimentali. La struttura prefabbricata si ispira a una serra a doppia navata a forma di portico, e occupa l’area del lotto a L per il 70%, il massimo consentito. La restante parte è completata da un patio de naranjos (giardino degli aranci). Spazi esterni e interni si compenetrano, con una prevalenza di zone all’aria aperta. L’idea dei progettisti era creare un padiglione in cui venisse chiaramente trasmessa l’idea della fusione di due qualità della Spagna: la tradizione e l’innovazione che prende corpo nei due grandi edifici paralleli, entrambi formati da strutture in legno, uno dei quali è ricoperto di acciaio.

Sezione trasversale del padiglione (courtesy Studio B720)

Il piano terra è completamente permeabile mentre ai livelli superiori troviamo gli spazi espositivi più strutturati e riservati, oltre a una coltivazione idroponica di fragole che richiama la coltivazione in serra che contribuisce a larga parte del valore aggiunto della produzione agricola spagnola. La struttura è composta per il 25% di compensato stratificato di legno di pino proveniente dalla Spagna che permette di ottenere una elevata capacità di riciclaggio. La copertura è di policarbonato compatto, trasparente per le zone aperte e opaco per le zone climatizzate. Il processo di costruzione della struttura si basa sull’assemblaggio a secco, facile da montare e smontare.

(foto ©OpenExpo Flickr)

Negli spazi interni tutti i materiali tradizionali utilizzati richiamano la cultura e la tradizione alimentare spagnola: il sughero dei tappi di vino, il legno delle botti, lo sparto utilizzato nella spremitura delle olive, mentre acciaio zincato, legno lamellare e pavimentazione in superfici ultracompatte Dekton® si ricollegano all’innovazione. Data la sua natura transitoria, tutto è ispirato al concetto di architettura temporanea con l’impiego di materiali sostenibili a bassa emissione e moduli prefabbricati. Alla fine dell’Esposizione la struttura sarà smantellata e riutilizzata in altro contesto.

 

 
 
 


 

ASSONOMETRIA COSTRUTTIVA

Facciata
F1 Policarbonato compatto trasparente
F2 Policarbonato alveolare multicella
F3 Finestre con listelli orientabili
Rivestimento
R3 Pannelli in corteccia di sughero naturale
R4 Acciaio zincato colorato
R5 Lamiera di acciao inox lucidato a specchio
R6 Rivestimento interno dell’esposizione
Struttura
E1 Pilastri e travi in legno lamellare
E2 Pannello strutturale di legno laminato
E3 Ancoraggi di acciaio
Pavimento
P1 Pianterreno consolidato
P2 Alluminio estruso scanalato
P3 Canali di drenaggio
P4 Lamiera forata in alluminio anodizzato
Copertura interne
C2 Membrana impermeabilizzante
C5 Finitura di terriccio naturale

 

 


Progettisti B720 Arquitectos

Cliente Acción Cultural Española AC /E

Local architects Arquipielago, B2fR Architetti

Structure engineering Miguel Nevado

Services engineering K2 Consulting sl

Lighting design Artec 3

Landscape Manel Colominas

Exhibition Consultants Manuel Artiz, Antoni Miralda, Roberto Vásquez

General contractor Empty

Site manager Angel Arribas

Strutture di legno Albertani Corporate SpA

Superficie oltre 3.300 mq

Superficie occupata 2.563 mq

Superficie lorda 2.341 mq

Costo 12.000.000 euro

 

(foto ©OpenExpo Flickr)

 

LA SEQUENZA DEL GENOMA DEL POMODORO

Elemento fondamentale di molti piatti della dieta mediterranea, in realtà il pomodoro arriva in Europa solo nel XVI secolo, portato (sia pure inizialmente a solo scopo ornamentale) dagli spagnoli. E proprio del pomodoro, nel 2012, è stata completata la decodifica del genoma, un passo fondamentale per migliorare le varietà coltivate e in generale per il futuro dell’agricoltura. Un perfetto esempio di connubio tra tradizione e innovazione nel campo dell’alimentazione, tema a cui si ispira l’intero concept del padiglione spagnolo, tradotto da Cosentino nella realizzazione ad hoc di lastre di superficie ultracompatta Dekton® con la riproduzione tramite stampa ink-jet del genoma del pomodoro per la pavimentazione della zona espositiva e dello spazio pubblico al piano inferiore per una superficie totale di 330 mq.

 

 

Nelle immagini, la pavimentazione che riproduce il geoma del pomodoro grazie alla tecnologia ink-jet su superficie Dekton® (courtesy Cosentino)

 

Oltre che con tecnologia ink-jet, Dekton@ è personalizzabile anche mediante fresatura, che consente di ottenere incisioni su progetto fino a uno spessore di 5 mm. Nelle finiture Zenith e Domoos spessore 2 cm, Dekton® è stato utilizzato anche per la pavimentazione e la realizzazione di piani di lavoro in altre aree del padiglione.

 

 

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