Cerimonia di premiazione, presso l’auditorium del teatro dell’Architettura dell’Università della Svizzera Italiana di Mendrisio, di Elisa Valero, vincitrice della sesta edizione dello Swiss Architectural Award.
Le tavole delle sue opere – una chiesa a Playa Granada (2015-2018), l’ampliamento di un edificio scolastico a Cerrillo de Maracena, Granada (2013-2014) e la casa ad appartamenti ‘residenze sperimentali’ costruita nel cuore del Realejo di Granada nel 2016 – sono esposte, insieme agli altri 31 progetti segnalati dagli advisor del Premio sparsi per il mondo, nella mostra curata da Nicola Navone e allestita lungo il perimetro dell’auditorium del nuovo edificio di Mario Botta, completato pochi mesi accanto all’Archivio del Moderno.
Elisa Valero riceve il premio da Mario Botta, presidente della giuria dello Swiss Architectural Award, e dal Boas Erez, rettore dell´Università della Svizzera Italiana |
Come scrive Charles Kleiber, presidente della Fondazione Svizzera per l’Architettura che organizza il Premio, nell’introduzione al catalogo (Mendrisio Academy Press/Silvana Editoriale), nel rumore dell’architettura delle apparenze Elisa Valero parla con voce lieve, con la dolcezza della luce – materia intangibile dell’architettura – e con asprezza della materia, logora, grezza, brutale e senz’appello. La sua è un’architettura che ignorando le mode travalica il momento storico in cui si colloca per ricollegarsi a valori millenari. Un’architettura del silenzio realizzata con materiali semplici.
Elisa Valero, residenze sperimentali a Granada, 2015-2016 (foto @Enrico Cano) |
La conferenza stampa ieri mattina è stata anche l’occasione per annunciare che le prossime edizioni dello Swiss Architectural Award coinvolgeranno anche le altre due facoltà di architettura svizzere. La collaborazione tra Mendrisio, Zurigo e Losanna fa dello Swiss Architectural Award un autentico premio federale svizzero, dopo che nel corso di questi anni si era già affermato come uno dei più importanti riconoscimenti internazionali e come fondamentale strumento di selezione di architetti under 50 che con le loro opere abbiano saputo dare un importante contributo all’architettura in tutto il mondo.
Oltre alla dotazione in denaro (100.000 Sf) il vincitore dello Swiss Architectural Award viene invitato a insegnare a Mendrisio, contribuendo così alla crescita e alla diffusione della cultura dell’architettura prersso gli oltre 800 studenti che frequentano l’Accademia dell’Università della Svizzera Italiana.
Tra i 32 progettisti selezionati: Fabrizio Barozzi e Alberto Veiga, museo d’arte dei Grigioni, Chur, 2016 (foto ©Simon Menges) |
Tra i 32 progettisti selezionati: Marina Tabassum, Moschea Bait Ur Rouf, Dacca, Bangladesh, 2006-2012 (foto courtesy Marina Tabassum Architects) |
Tra i 32 progettisti selezionati: Frida Escobedo, La Tallera Siqueiros, ristrutturazione dell’atelier-museo, Cuernavaca, Messico, 2012 (foto ©Rafael Gamo) |
Tra i 32 progettisti segnalati:Nicola Baserga e Christian Mozzetti, nuova casa per anziani di Giornico, Svizzera, 2011-2018 (foto ©Marcelo Vilada Ortiz)
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Tra i 32 progettisti segnalati: Rozana Montiel (con Dellekamp Arquitectos), Void Temple, Stato di Jalisco, Messico, 2011 (foto ©Iwan Baan)
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La mostra dei 32 progetti segnalati per lo Swiss Architectural Award rimane aperta fino al 20 gennaio 2019 ed è l’occasione per visitare, sui tre piani del nuovo Teatro dell’Architettura, anche la grande retrospettiva su Louis Kahn intitolata Louis Kahn e Venezia, curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri, che presenta modelli, disegni e progetti originali e spesso inediti raccolti presso 18 prestatori, tra cui gli archivi di architettura dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia.