Inaugurato alla presenza del presidente iraniano Rohani e del sindaco di Theran Ghalibaf il primo lotto del nuovo polo espositivo Share Aftab della capitale iraniana. Il progetto porta la firma dello studio Gmp (von Gerkan, Marg e Partners) di Amburgo.
I padiglioni del nuovo polo espositivo di Teheran (foto, Marcus Bredt) |
L’inaugurazione è avvenuta in occasione della 29a edizione internazionale del Libro. Il nuovo polo espositivo si trova a circa dieci chilometri a sud dal centro della capitale e a metà strada circa dall’aeroporto internazionale ed è collegato a Teheran da una linea metropolitana che è stata aperta in contemporanea.
L’intervento, il cui progetto è stato realizzato da Volkwin Marg e Hubert Nienhoff con Markus Pfisterer e realizzato dall’impresa Cashalot, si è reso necessario a causa dell’insufficienza degli spazi esistenti non più in grado di ospitare i due milioni di visitatori della seconda più grande fiera del libro al mondo, dopo quella di Francoforte.
Per giungere all’inaugurazione, avvenuta ai primi di maggio scorso, ci sono voluti dodici anni (il contratto di appalto è stato aggiudicato dieci anni orsono) e la pazienza dei progettisti tedeschi e dei loro colleghi iraniani dello studio Njp Naghsh e Jahan Pars di Teheran.
L’impianto generale ha previsto la realizzazione di una spina verde di 1600 metri di lunghezza al centro della quale corre una lama d’acqua; su entrambi i lati il giardino è delimitato da colonnati che ricordano l’antico giardino persiano. Al centro del lungo corridoio verde si apre un bacino d’acqua circolare con fontana, che accoglie i visitatori che accedono al sito dall’entrata nord della fiera.
Il bacino d´acqua di forma circolare che accoglie i visitatori (foto Marcus Bredt) |
Il primo lotto di opere ha previsto la realizzazione della sala principale, quella di maggiori dimensioni, i cui riferimenti progettuali richiamano la storia dell’architettura persiana, mentre lo spazio espositivo presenta tre distinte sezioni con volte romboidali di notevoli dimensioni.
Le volte romboidali degli spazi espositivi (Marcus Bredt) |
Il primo lotto dell’opera è già utilizzato, mentre i lavori del secondo procedono rapidamente.
Il nuovo centro espositivo di Teheran, con i suoi sedici padiglioni e i 120mila metri quadrati di superficie espositiva, rappresenta un’opera architettonica che simboleggia la fine di decenni di isolamento.
Il polo espositivo di Teheran si compone di sedici padiglioni su una superficie di 120mila metri quadrati (foto, Marcus Bredt) |