Tessere l’umanità. La partecipazione della Guinea-Bissau a Inequalities

Con la mostra intitolata Tici Humanidadi (Tessere l’umanità) per la prima volta la Guinea-Bissau partecipa all’Esposizione Internazionale di Triennale Milano (fino al 9 novembre al Palazzo dell’Arte).

Tici Humanidadi si concentra sui tessuti fatti a mano utilizzati nel Paese della costa occidentale dell’Africa per cerimonie e rituali come matrimoni, funerali e iniziazioni: i ‘Panu de Pinti’ (panni di telaio, in lingua creola) sono il patrimonio culturale più unificante tra tutti i gruppi etnici.

 

Panu de Pinti “Moransa” (ph. ©Luigi Repetto).

 

«Tessere significa allineare, prolungare, trasmettere. Trasmettere significa arricchire la società con valori egualitari riconosciuti per un futuro migliore – spiega il co-curatore del padiglione Nú Barreto. Combinando il potere di testimonianza delle disuguaglianze che si manifestano a più livelli a Bissau e la forza della creazione, i due artisti Ady Baldé e Samba Baldé, e quattro tessitori sconosciuti ci incoraggiano a tessere un consenso armonioso attraverso il quale possiamo sognare di camminare in un mondo globale più equo».

 

Panu de Pinti “Tarrafe” (ph. ©Luigi Repetto).

 

«Per realizzare un mondo con piena uguaglianza – sottolinea la co-curatrice Kiyomi Kawaguchi – è imperativo accelerare la riduzione delle disuguaglianze e dell’instabilità in Africa. Da sola la Guinea-Bissau, non potrà fare progressi significativi per eliminare le disuguaglianze. Le soluzioni sono alla nostra portata, ma ancora mancano un deciso consenso e un impegno a livello globale. Siamo pronti a fare la nostra parte, allungando i fili dell’umanità per farli diventare ancora più forti».

Il padiglione è stato promosso dal console onorario della Guinea-Bissau, avvocato Bruno Morlacchi, e realizzato grazie a una raccolta fondi organizzata dal vice console Luca D’Ippolito.

 

“Crushing Labor” by Samba Baldé. Ph. ©Samba Baldé

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