The Canopy, il progetto di Encore rinnova l’identità di Michelin

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A Clermont-Ferrand, sede del gruppo Michelin fin dalla fondazione dell’azienda alla fine del XIX secolo, è stato completato il progetto di reinvenzione dell’area accoglienza realizzato da Encore Heureux Architectes in collaborazione con Construire e lo studio di architettura del paesaggio Base.

 

La facciata principale. Dapprima rurale, poi industriale, il sito su cui sorge il Canopy ha acquisito l’attuale status di sede Michelin all’inizio degli anni 2000, anche se l’azienda si è impiantata a Clermont Ferrand fin dalla sua nascita, alla fine del XIX secolo, ph. ©Cyrus Cornut.

 

L’intervento mira a incarnare l’immagine dell’azienda in uno spazio accogliente, unico e coeso, dando vita a una nuova piazza pubblica. L’approccio dei team di architetti e paesaggisti è stato quello di preservare il più possibile l’esistente, dotandolo di una nuova facciata e garantendone la coerenza complessiva.

 

Di fronte alla sede è stata realizzata una nuova piazza pedonale, attraverso l’eliminazione di due strade, la conservazione degli alberi preesistenti e l’installazione di nuova vegetazione, di una fontana e di un parco giochi, ph. ©Cyrus Cornut.

 

Il progetto collega gli edifici, aggiungendo un’area di accoglienza su due livelli, e l’ingresso principale del gruppo. Inoltre, funge da interfaccia permeabile tra gli spazi privati dell’azienda e la piazza pubblica, anch’essa rinnovata in un piano di sviluppo condotto dall’amministrazione comunale insieme al gruppo Michelin.

 

La facciata è realizzata in vetro, pietra lavica locale e abeti di Douglas della Corrèze, ph. ©Cyrus Cornut.

 

La sfida principale affrontata dal progetto è stata quella di collegare spazi eterogenei tra loro in un’unione coerente destinata ad accogliere migliaia di visitatori al giorno.

 

Vista di dettaglio della tettoia e della facciata, da cui si riconosce la serra tropicale interna, ph. ©Nicolas Trouillard.

 

Un’idea semplice e fondamentale ha permeato il progetto complessivo proposto da Encore Heureux: «Il futuro della sede centrale poteva essere deciso solo in collaborazione con l’azienda e all’interno dell’azienda stessa» ha spiegato Nicola Delon, socio fondatore di Encore Heureux. «Questa idea è stata accompagnata da un periodo di consulenza architettonica con uno studio allestito all’interno dell’azienda. Il dialogo e i workshop con i team Michelin sono diventati una pietra miliare del processo di trasformazione».

 

L’ingresso principale della reception. Le curve, prevalenti nell’architettura e nell’interior, rispecchiando quelle degli pneumatici Michelin, ph. ©Nicolas Trouillard.

 

Oltre alla reception, l’intervento di 11.000 mq comprende una caffetteria, spazi espositivi, uffici, sale riunioni e un’area commerciale aperta a tutti. Il sito, da sempre riservato ai soli dipendenti Michelin, è ora accessibile al pubblico con una piazza alberata allestita con arredi, verde e giochi d’acqua.

 

I luminosi spazi comuni della reception, ph. ©Nicolas Trouillard.

 

Inoltre, una serra tropicale costruita negli anni 2000, con specie che crescono nelle aree di coltivazione dell’albero della gomma, è stata conservata e integrata nell’esperienza di visita.

 

La serra tropicale costruita negli anni 2000, con specie che crescono nelle aree di coltivazione della gomma, è ora aperta a tutti, ph. ©Cyrus Cornut.

 

La struttura architettonica risponde a due sfide primarie: la trasparenza e la prospettiva di un’economia circolare, attenta all’impatto ambientale. La scelta della trasparenza è rappresentata dall’ampia facciata in vetro lunga 160 metri. Per una bassa impronta di carbonio, il consumo di cemento è stato estremamente limitato, a favore di materiali sostenibili, di recupero e locali.

 

La caffetteria aperta al pubblico e ai dipendenti vista dalla serra, ph. ©Nicolas Trouillard.

 

Si è poi prestata particolare attenzione al territorio, anche per la scelta degli arredi e dei materiali regionali, come la roccia vulcanica proveniente da cave locali e legno del vicino dipartimento Corrèze e del Massiccio centrale.

 

La caffetteria, ph. ©Nicolas Trouillard.

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