Anche quest’anno la Fondazione per l’architettura / Torino partecipa alla Biennale Democrazia con due iniziative dedicate al tema degli slum.
Sabato 30 marzo presso lo spazio espositivo Fflag (via Reggio 13) si svolgerà Not so far. Le città che non vediamo, una maratona di contributi multimediali, selezionati attraverso una call pubblica: talk, video, fotografie, progetti e interviste racconteranno le diverse facce delle città informali, realtà diffuse in tutto il mondo, nei Paesi in via di sviluppo così come in quelli occidentali.
Si tratta di luoghi che nel comune immaginario sono fatti di povertà e degrado dove però a volte nascono e crescono anche progetti creativi, iniziative imprenditoriali e occasioni di collaborazione. Luoghi che associamo alle grandi metropoli asiatiche e sudamericane, ma che a volte sono molto vicini a noi.
Il 30 marzo si darà voce a esperienze positive provenienti dagli angoli più remoti di San Paolo, Buenos Aires, Nairobi, Yogyakarta, Città del Capo, così come dalle più occidentali Marsiglia, Brooklyn o Londra, senza dimenticare Torino.
Giancarlo Mazzanti, ospedale di Santa Fe di Bogotà, ph ©Alejandro Arango |
Domenica 31 marzo all’auditorium Vivaldi, Piazza Carlo Alberto 3, Torino (ore 11) una conferenza di Giancarlo Mazzanti si interroga sui modi – nel migiore dei casi ‘informali’, sempre invisibili, in cui più di un miliardo di persone vive oggi nelle città.
Mazzanti – che ha vinto l’American Architecture Prize per l’espansione della Fondazione Santa Fé de Bogotá nel 2017 e per il Marinilla Educational Park nel 2016 – concepisce l’architettura come meccanismo di inclusione sociale e un mezzo per combattere la povertà. La sua produzione architettonica riflette gli importanti cambiamenti sociali che si stanno verificando in America Latina e ha contribuito a dimostrare che un buon design può portare alla creazione di nuove identità urbane, riducendo criminalità e povertà in aree marginali e quartieri informali.
El Equipo Mazzanti, Barranca, ph ©Alejandro Arango |