TORRE DI GUARDIA

L´intervento su Castel Belfort, che è valso a Chiara M.A. Bertoli uno dei premi di Costruire il Trentino 2009/2012, ha comportato il consolidamento statico delle situazioni più critiche e la sistemazione degli spazi esterni, procedendo inizialmente al restauro della rampa che giunge al portale d’ingresso in pietra databile agli inizi del XVIII sec.. Alta circa 21 metri, la torre è l’unica testimonianza del primo nucleo castellano del XIV secolo, gravemente danneggiata dalla perdita degli orizzontamenti lignei e da un incendio che distrusse il palazzo alla fine del ´600. Nella parte superiore sono stati inseriti ancoraggi iniettati di tipo passivo sia orizzontali che sub-orizzontali della stessa tipologia impiegata anche per il consolidamento dell’angolo nord-est della cinta muraria esterna, dove le barre di cucitura sono ancorate al substrato roccioso della muratura.

Pianta della torre alla quota di calpestio (+9,39)

Il restauro ha poi riservato una cura particolare alla pulitura degli elementi lapidei di tessitura e alla cromia finale, data la coesistenza di porzioni restaurate in fasi diverse. Le sei sale del castello disposte verso est sono state pulite e rifinite con un fondo in battuto di ghiaino. Al termine del percorso che attraversa le sale è stata disposta una scala a chiocciola in acciaio rivestita in lamiera stirata utilizzata per salire alla passerella che raggiunge la torre. Questo percorso consente una lettura stratigrafica del palazzo, la sua visione dall’alto e quindi la comprensione della sua struttura aggregativa e la individuazione delle precise relazioni che il castello tesseva un tempo con il territorio circostante e il paesaggio.

 

In primo piano, il volume in lamiera stirata che avvolge la scala a chiocciola

 

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