Progetta ispirandosi alla natura, all’acqua, all’aria e al vento; considera l’architettura un luogo d’incontro che possa dar vita a nuove relazioni sociali. Ha 71 anni, è un importante architetto a livello internazionale, con studio a Tokio ma non è nello star system. Ciò nonostante Toyo Ito, dopo aver vinto lo scorso settembre il Leone d’Oro per il padiglione giapponese con il progetto Home-forAll alla Biennale di Venezia per rispondere al problema abitativo post terremoto 2011, ora ha vinto il Nobel dell’architettura, il prestigioso Premio Pritzker. Organizzato dalla Hyatt Foundation, che fa capo agli Hyatt Hotels, ogni anno assegna il premio, e la considerevole cifra di 100mila dollari, a un architetto vivente che con le sue opere sappia far convivere talent, vision and commitment.
È il sesto giapponese ad aggiudicarsi il premio, Kenzo Tange nel 1987, Fumihiko Maki nel 1993, Tadao Ando nel 1995, e Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa nel 2010. La cerimonia di assegnazione si svolgerà al John F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston, Massachusetts il prossimo 29 maggio.
Nato a Keijo (Seul) il 1° giugno del 1941, Toyo Ito è considerato uno degli architetti più innovativi e influenti del mondo. Ha costruito molto, ma dice di sé “ogni volta che concludo un edificio mi sento dolorosamente consapevole della mia inadeguatezza, sensazione che cerco di convertire in energia che investo nel progetto successivo. In questo senso non riesco a dare un senso compiuto alle mie opere, né essere pienamente soddisfatto di esse.” Tra le sue opere principali l’edificio per la Mediateca di Sendai nella Prefettura di Miyagi, comprensivo di una galleria d’arte, della biblioteca e teatro si segnalano il progetto per Tod’s e la Tama Art University Library di Tokyo, il Serpentine Gallery Pavillon di Londra (2002), le Porta Fira Towers di Barcellona (2010), infine lo Stadio di Taiwan per i Mondiali di calcio del 2009 costruito con oltre 8.000 pannelli fotovoltaici in copertura che, con pochi minuti di esposizione solare, sono in grado di alimentare tutte le utenze dello stadio.
1986, la Torre dei Venti a Yokohama, prefettura di Kanagawa (foto Tomio Ohashi)
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1988-91, museo municipale di Yatsuhiro, prefettura di Kumamoto (foto Tomio Ohashi)
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1993-97, palazzetto di Odate, prefettura di Akita (foto Mikio Kamaya)
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1995-2000, la mediateca di Sendal (foto Nacasa and Partners)
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2002, il padiglione della Serpentine Gallery a Londra
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2002-2004, palazzo Tod´s a Tokyo (foto Nacasa and Partners)
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2004-06, casa comunale dei funerali Melso no Mori, Kakamigahara-shi, Gifu, Giappone
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2005, modello e cantiere del teatro dell´opera di Taichung, Taiwan
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2006-2009, stadio a Taiwan (foto Fu Tsu Construction Co. Ltd.)
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2004-2007, biblioteca della Tama Art University di Tokyo (foto Tomio Ohashi)
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2006-2011, museo dell´architettura Toyo Ito, Imabari-shi (foto Daici Ano) |