Trame esplorative, un viaggio attraverso l’arazzo dal 1950 a oggi

Fino al 16 marzo 2025 presso la sede della Fondazione Dino Zoli di Forlì la mostra Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo, curata da Nadia Stefanel, presenta opere concepite da alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento e da stilisti e artisti contemporanei che si sono avvicinati all’arazzo come forma espressiva (nella foto di apertura, arazzo ‘La scala d’oro’, da un disegno di Afro, Arazzeria Pennese, Italia 1975, arazzo, 183 x 225 cm. Courtesy Galleria Moshe Tabibnia, Milano).

«Come linguaggio visivo contemporaneo – scrive Nadia Stefanel – l’arazzo ci racconta di sperimentazioni e innovazioni tessili, di collaborazioni tra artisti e artigiani, tra tradizione ed esperimenti moderni, in dialogo con le tendenze artistiche contemporanee e il design industriale. Un percorso di ricerca che attraversa l’Italia dalla Lombardia (Arazzeria di Esino Lario e Arazzeria di Elio Palmisano) all’Abruzzo (Arazzeria Pennese), fino alla Sardegna (Studio Pratha), con alcune incursioni europee (Ateliers Pinton), proponendo un momento di riflessione su identità e tradizione».

 

‘Ballerina’, su disegno di Gino Severini. Arazzo realizzato nel 1977, 198 x 143 cm. Corutesy Galleria Alessandro Casciaro, Bolzano.

 

Il viaggio attraverso le arazzerie è un’opportunità unica per comprendere come l’arte e l’artigianato si uniscano in un processo creativo collaborativo, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento come Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder, Afro e Piero Dorazio, la designer Nathalie du Pasquier o stilisti come Antonio Marras e artisti contemporanei come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi, che si sono avvicinati all’arazzo come forma espressiva.

 

Lavorazioni allo Studio Pratha, Sardegna. Ph. ©Elsa Pizzutto.

 

La mostra si conclude con l’arazzo Metapolis, realizzato da Francesca Müller, che unisce la complessità artigianale della tessitura con grafiche generate dall’intelligenza artificiale.

 

Francesca Muller, ‘Weaving Tradition with AI’, in collaborazione con Mondilab. Arazzo di 220 x 150 cm. Image courtesy the artist.

 

Con il patrocinio di Comune di Forlì e Confindustria Romagna, la mostra è promossa da Fondazione Dino Zoli e da Dino Zoli Textile, azienda che dal 1972 produce tessuti per il rivestimento di mobili imbottiti e per Interior Design, Nautica, Hotellerie e Contract, collaborando in stretta sinergia con architetti e designer per offrire anche soluzioni personalizzate e completamente su misura.

Esportati in oltre 60 Paesi, i tessuti di Dino Zoli Textile – jacquard, ciniglie, velluti, ignifughi, leather look, stampe e trapuntati – indoor e outdoor, sono realizzati sia con materiali naturali sia con fibre innovative con un forte impegno verso l’utilizzo di fibre riciclate. L’ampia gamma, completamente ideata e sviluppata internamente, è caratterizzata dall’attenzione ai dettagli in termini di qualità, estetica e funzionalità.

 

Fabio Iemmi, ‘Trascrizioni’, 2022. Jacquard, lana bouclé, lino e tessuto a telaio. 330×145.

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