Triennale, Dan Graham in conversation

Secondo appuntamento in Triennale a Milano di una serie di conversazioni dedicate all’arte e al contemporaneo: domenica 17 marzo in un incontro con i curatori e critici Paola Nicolin e Luca Cerizza, l´artista statunitense Dan Graham ci accompagna in una riflessione sull’arte contemporanea e l’installazione interpretata come spazio sociale, pubblico, persino familiare. 

Graham ripercorre l’evoluzione dello spazio-museo e della sua stessa fruizione nelle ultime decadi, in cui sempre più risorse vengono destinate a programmi di educazione e didattica orientati al coinvolgimento di bambini e famiglie, per analizzare poi come grandi eventi quali Documenta e Skulptur Projekte siano diventati occasioni per una esperienza dell’arte sempre più diffusa e globale, in cui la distanza fra opera d’arte e spettatore inevitabilmente si riduce, si semplifica, a volte semplicemente non esiste.

Necessario riferimento e fil rouge le sue grandi installazioni, i padiglioni, contestualizzati in musei e spazi pubblici per loro natura attraversabili, accoglienti, inclusivi in cui il contatto con l’opera d’arte diventa coinvolgimento diretto e totalizzante.

Sagitarian Girls è un padiglione site-specific realizzato nel 2008 – esposto alla galleria Francesca Minini e poi anche nel giardino di Palazzo Cavalli Franchetti a Venezia (foto) – che fa parte della ricerca avviata dall’artista statunitense negli anni Ottanta, quando le metropoli iniziarono a popolarsi di edifici in curtain wall specchianti che riflettendo la città celano la vita che vi si svolge all’interno.

 

Tra i principali esponenti delle neoavanguardie, Dan Graham (Urbana, 1942) ha esposto in tutto il mondo (in Italia presso gallerie private e nel 2006 al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea). Ha partecipato a documenta 5, 6, 7, 9 e 10, Kassel, Germania (1972, 1977, 1982, 1992, 1997) ed esposto alla Biennale di Venezia (1976, 2003, 2005). Ha ricevuto molti premi tra cui il Coutts Contemporary Art Foundation Award, Zurigo, Svizzera (1992), la French Vermeil Medal, Parigi, Francia (2001) e nel 2010 è stato premiato dall’American Academy of Arts and Letters.

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