Il più grande fiume italiano vive una realtà frammentata e disomogenea, è soggetto a una molteplice attribuzione di competenze, alterna tratti gestiti con criteri di tutela ambientale e promozione culturale – otto i parchi regionali attivi lungo le sue sponde e cinquanta le aree protette – ad altri ove il corridoio fluviale è solo un grande vuoto nel quale hanno luogo attività proprie e improprie prive di un´effettiva visione d´insieme.
Per la sua unitarietà, per la continuità dei paesaggi che attraversa e compone, per la storia che lungo il suo corso si è dipanata, il Po richiede invece un approccio integrato che ad oggi non esiste, come non esiste un unico soggetto investito della responsabilità del “sistema Po” nella sua interezza e complessità (due le istituzioni con competenze in materia di gestione idraulica e ambientale, l´Autorità di bacino Distrettuale del Po e l´Agenzia Interregionale per il fiume Po – AiPo).
Per dare avvio a un percorso di aggregazione e rilancio dell´azione di tutela e valorizzazione del Po e del suo territorio oggi nasce la Rete per il Po, composta da un nutrito gruppo di associazioni e portatori di interesse firmatari di un Manifesto per il Po.
Il presidente di INU Lombardia Luca Imberti, portavoce della Rete per il Po, spiega che scopo della Rete è «imprimere una spinta, sinergica e di supporto alle istituzioni, per dare concrete risposte a un obiettivo largamente condiviso, la tutela e promozione del nostro maggior fiume. In questo senso la Rete configura una modalità in parte nuova di partecipazione civile sui temi dell´ambiente e del territorio per aiutare nuovi modelli di sviluppo sostenibile a emergere e svilupparsi. Attorno al fiume, al suo paesaggio, ai suoi itinerari, possono prodursi e rafforzarsi saperi e conoscenze, possono innescarsi iniziative legate alle culture locali, alla qualità delle produzioni agricole, all´ospitalità, all´enogastronomia, alla promozione turistica, a circuiti di fruizione e di esplorazione organizzati, mettendo a sistema anche iniziative già avviate, a partire dalla profonda consapevolezza delle potenzialità e della contemporanea fragilità dei territori del Po».
La Rete per il Po è aperta a nuove adesioni e raccoglierà contributi sulle condizioni del fiume e del suo territorio, sulle opportunità inespresse di sviluppo, sulle iniziative e sui risultati già conseguiti e quelli da conseguire per la salvaguardia e la valorizzazione dell´ambiente del fiume.
I risultati di questa attività saranno presentati in una Conferenza che coinvolgerà i Ministeri dell’Ambiente e delle Attività culturali e turismo. Le Regioni, l´Autorità di Bacino, l´Agenzia Interregionale per il Po, gli organismi di gestione dei Parchi e delle aree protette. Nella Conferenza verranno discussi i temi ritenuti indispensabili per avviare la costituzione di un “Parco del Po”: le forme di una governance innovativa e leggera, poggiata sulle istituzioni esistenti; le priorità di intervento; le fonti di finanziamento; l´istituzione di una rete permanente per la circolazione delle informazioni e delle conoscenze, e verrà chiesto alle istituzioni e agli enti coinvolti di produrre un Piano strategico per il Po e di dotarsi degli strumenti per la sua successiva attuazione.
per informazioni e adesioni manifestoperilpo@gmail.com