Progettato da UNStudio con la collaborazione di DP Architects, il nuovo campus della SUDT- Singapore University of Technology and Design riflette una profonda comprensione delle mutate esigenze formative: connettività, collaborazione, co-creazione, innovazione e condivisione, ovvero le basi del pensiero progettuale di UNStudio per le università del futuro.
Situato nelle vicinanze del principale aeroporto di Singapore e il Changi Business Park, il nuovo campus occupa un’area di circa 83.000 mq e riflette nella propria morfologia la vocazione creativa alla base dell’istituzione universitaria, definendo un’immagine interdisciplinare e d’interazione tra il mondo professionale, l’ambito formativo e la comunità in generale. Il progetto intende offrire l´opportunità di abbracciare l´innovazione e la creatività attraverso un rapporto connettivo non lineare tra studenti, docenti, professionisti e spazi che interagiscono in maniera fluida e concreta. Quarta università pubblica di Singapore, la SUDT è fondata su quattro pilastri accademici: architettura e design sostenibile, ingegneria e sviluppo di prodotto, ingegneria dei sistemi e design, sistemi informativi di tecnologia e design. L´università è concepita come un driver di innovazione tecnologica e crescita economica e, grazie al nuovo campus, per agire sia come catalizzatore che come volano per lo sviluppo e fungere da “ponte” tra Occidente e Oriente attraverso la collaborazione con il MIT di Boston e la Zhejiang University.
Masterplan dei fludi di accesso e comunicazione all´interno del campus
Foto ©Hufton+Crow
Nelle parole dell’architetto Ben van Berkel di UNstudio, «il progetto per la Sutd evita consapevolmente una sopra-articolazione per concentrarsi sulle qualità infrastrutturali, sulla connettività e la creazione di una struttura aperta, trasparente e leggera che risponda alle esigenze del campus contemporaneo. In questo modo l´architettura non tenta di sopraffare gli studenti secondo una visione dominante ma permette loro di sviluppare un proprio linguaggio architettonico per il futuro».
Come evidenziato nel masterplan, il complesso si basa sul concetto di “rete” ed è definito da due assi principali che si intersecano in un nodo centrale che connette tutti gli ambiti della cittadella universitaria. Il nodo centrale è stato pensato da UNStudio come uno spazio flessibile dedicato a mostre, eventi e interazione e costituisce il cuore intellettuale del campus e collega direttamente le sue principali aree programmatiche – auditorium, centro internazionale del design, biblioteca universitaria.
Percepiti dall’esterno come blocchi distinti, i vari ambiti del campus saranno vissuti in modo connesso e aperto grazie a collegamenti verticali e orizzontali e passaggi coperti. Le divisioni tradizionali tra le camere ei corridoi sono superate, generando di conseguenza spazi flessibili e incoraggiando il “movimento” in tutte le sue accezioni.
Pianta del primo livello
Concepito come un´architettura altamente sostenibile, il complesso integra numerose strategie di progettazione passiva volte a contrastare le condizioni causate dal clima tropicale di Singapore. Sono stati affrontati studi preliminari sull’orientamento e l’esposizione degli edifici che hanno determinato una configurazione dei blocchi che scongiura l’esposizione est-ovest degli ambienti e applicati principi di ventilazione e illuminazione naturale. Cortili ben ombreggiati e luminosi sono interconnessi attraverso “corridoi di vento” che sfruttano le correnti nord-est e sud-est fornendo allo stesso tempo percorsi pedonali.
Foto ©Hufton+Crow
Il ricorso alla climatizzazione condizionata è ridotto grazie alla creazione di corridoi perimetrali ventilati naturalmente che definiscono una sporgenza schermante e minimizzano i carichi termici. Frangisole orizzontali sono stati appositamente progettati per ridurre l’apporto solare, riflettere e diffondere la luce naturale negli ambienti interni e, inoltre, proteggere i corridoi esterni dalle piogge tropicali. Il disegno complessivo cosituisce una risposta al paesaggio naturale di Singapore sia attraverso l´applicazione del colore che l´incorporazione di giardini pensili, facciate e tetti verdi e numerose aree verdi piantumate con essenze autoctone e fiorite.
Foto ©Hufton+Crow