Una rassegna di film di animazione di William Kentridge nel nuovo spazio Moroso

Waiting for Kentridge: quest’anno nell’ambito del Piccolo Festival dell’Animazione studiosi e appassionati avranno la possibilità di vedere dodici film d’animazione prodotti da William Kentridge da postazioni video, monitor, computer e Tv in diversi punti nel nuovo spazio Moroso di Tavagnacco, di fronte alla storica sede di Moroso, ristrutturato in collaborazione con Marco Viola Studio secondo un’estetica di loft industriale.

Un’installazione inusuale, organizzata per salotti, dove sedersi e visionare le opere esposte. William Kentridge in persona verrà ad inaugurare il festival e la mostra e a raccontare la sua esperienza e l’esposizione il  19 novembre alle 18.

courtesy Kentridge Studio

Paola Bristot e Andrijana Ružić, che hanno curato gli allestimenti in collaborazione con la Galleria Lia Rumma e lo Studio Kentridge, sono orgogliose di questa convergenza tra il mondo del design e quello del cinema d’animazione, che si spinge sempre di più verso orizzonti legati all’arte contemporanea.

Patrizia Morosoda sempre attenta alle interconnessioni tra i diversi settori delle arti, ha dato piena disponibilità a far dialogare lo spazio, le produzioni Moroso e i film. «Attendiamo con impazienza – aggiungono le curatrici – di vedere il risultato di questa sinergia, che trova in un territorio come il Friuli Venezia Giulia la sua soluzione più appropriata alla interrelazione tra linguaggi visivi e sistemi di produzione, il cui livello è riconosciuto internazionalmente».

courtesy Kentridge Studio

Già a partire dalla comunicazione della mostra “Waiting for Kentridge”,si vede un Kentridge moltiplicato, seduto o appoggiato al famoso divano Victoria and Albert di Ron Arad, uno degli emblemi della produzione Moroso (foto sopra), in un gioco visivo ironico che è piaciuto ad entrambi, all’artista sudafricano e al maestro del design.

courtesy Kentridge Studio

La mostra “Waiting for Kentridge” è promossa dalla Regione FVG Promoturismo e dal MIBAC e realizzata in collaborazione con TriesteContemporanea, Fondazione Ado Furlan e Libreria Martincigh.

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