È aperta fino al 10 aprile a Venezia, al Fondaco degli Angeli, dal 2012 sede della Fondazione d’impresa Wilmotte, la mostra fotografica Vénise Verticale, progetto che la Fondazione ha affidato al fotografo di architettura e paesaggio Fulvio Orsenigo, milanese trapiantato a Venezia, dove vive e lavora da trent’anni.
Dalle 16 stampe originali di grande formato esposte negli spazi della Fondazione Wilmotte emerge una visione della città catturata attraverso i canali più stretti e in genere di notte, una verticalità relativa generata dai punti di osservazione, «faglie verticali, fratture nel tessuto urbano– scrive Orsenigo nel catalogo della mostra – in cui l’occhio traguarda i suoi obiettivi sospesi sull’acqua».
Fulvio Orsenigo (Milano, 1961), vive e lavora a Venezia dal 1992. Interessato alle strutture profonde sottostanti le forme, vede nella fotografia il mediatore privilegiato per studiare i processi percettivi che modellano il mondo naturale e artificiale, misurando la discrepanza tra ciò che realmente vediamo e ciò che pensiamo di vedere. Partecipa e coordina i fotografi del progetto collettivo Venezia_ Marghera, organizzato da Paolo Costantini ed esposto alla 47esima Biennale di Venezia nel 1997. Con la fotografa Alessandra Chemollo produce e pubblica Senzaposa (2004) e Internofuori (2006). Dal 2004 al 2009 insegna fotografia all’Università Iuav di Venezia.
Nel 2009 ha co-fondato Fuorivista, collettivo di fotografi con cui produce e cura il progetto Sismycity. L’Aquila 2010, opera corale sugli effetti del terremoto dell’Aquila, esposta a Palazzo Ducale di Venezia e in Triennale Milano.
Nel 2016 viene invitato a esporre Italogramma, progetto a quattro mani con Alessandra Chemollo, nel padiglione italiano della 15. Biennale di Architettura di Venezia.
Nel 2018 ha esposto presso la galleria Artism, 11 la prima parte di una trilogia dedicata all’architettura della sensazione visiva.
La Fondazione Wilmotte
Creata nel 2005 da Jean-Michel Wilmotte per sensibilizzare i giovani architetti verso la conservazione e la riabilitazione di edifici storici, la Fondazione Wilmotte svolge un ruolo attivo per facilitare, sostenere e incoraggiare giovani talenti, favorendo la diffusione della cultura architettonica e costruendo ponti tra architettura, beni culturali e arte contemporanea.
Tipicamente veneziana, la galleria della fondazione nel sestiere di Cannaregio ha due accessi indipendenti, uno da terra e uno dall’acqua dalla Sacca della Misericordia verso la laguna nord. L’entrata principale si raggiunge passando sotto l’arco di Santa Maria della Misericordia, attraversando un giardino.
Dopo i lavori di restauro il sito ha ritrovato il suo splendore passato – già officina navale, laboratorio di falegnameria e più tardi scuola professionale – reinterpretato.