ZAHA HADID IN ITALIA, UNA MOSTRA AL MAXXI

Considerata una degli architetti più influenti e visionari del nostro tempo, Zaha Hadid ha saputo ridefinire l´architettura del 21° secolo e catturare l´attenzione di tutto il mondo. Un anno dopo l´improvvisa morte, il Maxxi di Roma, dal 23 giugno scorso fino al 14 gennaio 2018, ospita una mostra personale dell´architetto  e premio Pritzker scomparso lo scorso anno.

La mostra L´Italia di Zaha Hadid, curata dalla direttrice del Maxxi Architettura Margherita Guccione e da Woody Yao, direttore del Zaha Hadid Design, mette in evidenza l´intensa e duratura relazione che il premio Pritzker di origini irachene ha mantenuto con il nostro Paese.

Una serie di videoinstallazioni guidano i visitatori tra le opere dell´architetto anglo-iracheno (foto, Musacchio e Ianniello; courtesy, Fondazione Maxxi)

 

Installata negli spazi della Galleria 5 del Maxxi, la mostra esplora il lavoro di Hadid attraverso le forme di rappresentazione, ricche e complesse, impiegate nel corso della sua carriera: dagli schizzi pittorici e concettuali ai modelli tridimensionali, dai rendering degli studi interdisciplinari agli oggetti, ai video e alle fotografie, forme che testimoniano la sua costante ricerca pionieristica e investigativa.

L´installazione, curata direttamente dallo Zaha Hadid Design, è ispirata dagli schizzi prodotti da Zaha Hadid appositamente per il Maxxi: si tratta di una versione tridimensionale, composta di linee fluide, organizzata in differenti aree tematiche.

La mostra, ispirata dagli schizzi della stessa Hadid, ha una versione tridimensionale, composta di linee fluide e organizzata in differenti aree tematiche (foto, Musacchio e Ianniello; courtesy, Fondazione Maxxi)

 

Una parte predominante della mostra è dedicata ai progetti realizzati in Italia, tra cui il Terminal Marittimo di Salerno, il Messner Mountain Museum a Plan Corones, il progetto City Life di Milano e lo stesso Maxxi di Roma.

Accanto a questi disegni, alcuni dei quali fondamentali per l´evoluzione del suo lavoro di ricerca, altri progetti raccontano lo sviluppo e l´ampiezza del suo pensiero architettonico.

Altre aree della mostra sono dedicate alla ricerca condotta da Zaha Hadid in diversi altri campi e alla sua attività di designer, con numerosi oggetti di design creati per marchi italiani come Citco, Fendi, Sawaya e Moroni, Cassina, Bulgari e Magis.

Vasi, lampade, divani e gioielli a testimoniare la sperimentazione costante di cui Hadid è stata capace: oggetti di alto design riproposti attraverso disegni, video e prototipi che descrivono un processo progettuale di grande valore.

Numerosi anche gli oggetti di design realizzati per diverse aziende italiane in mostra al Maxxi di Roma (foto, Musacchio e Ianniello; courtesy, Fondazione Maxxi)

 

Completano l´esposizione video a parete e una struttura sospesa che attraversando la mostra trasporta le foto di Hélène Binet (la fotografa che ha rappresentato quasi tutta l´architettura di Hadid) e i grandi dipinti come il Tektonic di Malevich (2015) e Metropolis (2014), opere che rivelano il suo interesse verso il Costruttivismo russo.

L´Italia di Zaha Hadid è accompagnata da un catalogo pubblicato da Quodlibet, con testi di Deyan Sudjic, Richard Burdett, Stefano Boeri e Patrik Shumacher, una sezione dedicata alle fotografie di Hélène Binet e un elenco ragionato dedicato ai progetti italiani della visionaria Pritzker Prize.

 

L´ITALIA DI ZAHA HADID

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