Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa online, è stata presentata la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, che sarà intitolata Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, e che si svolgerà dal 20 maggio al 20 novembre 2022.
La curatela dell’Esposizione è stata affidata a Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), mentre il progettista dell’allestimento sarà Francis Kéré, fondatore di Kéré Architecture.
Come ha spiegato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, «Unknown Unknowns sarà un’occasione per portare avanti una riflessione collettiva sul futuro prossimo. Nel 2019, con Broken Nature, avevamo raccontato come i legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale nel corso degli anni siano stati profondamente compromessi. Il tempo presente e l’epidemia di coronavirus ci hanno trasmesso un profondo senso di fragilità, dovuta anche alla consapevolezza che la sfera dei fenomeni che non conosciamo – e che non sapevamo di non conoscere – si è enormemente ampliata. L’umanità intera si trova di fronte a una sfida che è insieme quella di ampliare la conoscenza – delle leggi dell’universo e della natura, del mondo vitale delle piante e degli animali, dei continenti sommersi, degli oceani e della psiche – e di cambiare prospettiva sul ruolo che la nostra specie avrà nel decidere il futuro del pianeta Terra. Una sfida bellissima e difficile che Triennale, come ha sempre fatto, vuole trasformare in una riflessione collettiva e propositiva».
La realtà è fatta di misteri – ha sottolineato la curatrice della mostra tematica Ersilia Vaudo, ricordando che «conosciamo solo un piccolo 5% dell’universo, del fondo degli oceani, della nostra coscienza e di molti altri ambiti. Unknown Unknowns sarà un’esplorazione e ci confronterà con l’emozione del cercare, del sorprendersi, del sentirsi fragili davanti alla vastità di ciò che ci sfugge, questo simbolico 95% di mondi sconosciuti con cui ci misuriamo. Il tutto mettendo a sistema competenze, culture e punti di vista diversi – designer, architetti, artisti, drammaturghi e musicisti – per partecipare a una esperienza profonda che offra la possibilità di uscire dalla comfort zone di ciò che controlliamo e rovesciare la nostra idea di mondo».
Alla mostra tematica si aggiungeranno una serie di partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi ufficiali e invitate a sviluppare contributi originali in relazione al tema proposto. Come sempre, l’esposizione riunirà così nuove tendenze e progetti provenienti da diversi Paesi del mondo.
Francis Kéré, progettista dell’allestimento, spiega che in fondo «la progettazione e la costruzione dello spazio hanno sempre a che fare con elementi non conoscibili, dal momento che il loro uso risiede nel futuro. Questo è emerso in modo ancora più evidente nel 2020, con i grandi cambiamenti che hanno stravolto la nostra vita sociale, pubblica e privata, a seguito della pandemia da Covid-19. Mentre ci apprestiamo a immaginare l’allestimento dell’Esposizione Internazionale, ad esempio, ancora non sappiamo quali delle restrizioni ai movimenti nei percorsi espositivi resteranno in essere, o se emergeranno protocolli che ancora non conosciamo. Ciò che non conosciamo è quindi parte integrante del processo di progettazione, e oggi siamo più consapevoli di prima del nostro ruolo nel plasmare il futuro. Un futuro che includerà anche molti più paesi africani, il che è particolarmente entusiasmante in quanto la loro partecipazione amplierà la nostra comprensione dell’identità e del lavoro svolto sugli Unknown Unknowns».
Il lavoro curatoriale sarà supportato da un Advisory Board composto da: Hervé Chandès, direttore generale di Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi; Emanuele Coccia, filosofo e professore all’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Parigi; Joseph Grima, curatore, architetto e autore; Sarah Ichioka, urbanista, curatrice e autrice; Mariana Siracusa, designer e ricercatrice; Weng Ling, curatrice e fondatrice di Arts Innovation.
Inoltre, verranno coinvolti nella manifestazione Giovanni Agosti, storico dell’arte dell’Università Statale di Milano; Francesco Bianconi, musicista e scrittore; Romeo Castellucci, artista e Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024; Ingrid Paoletti, docente del Politecnico di Milano, ai quali verranno affidati alcuni progetti speciali.
Qui il video completo della conferenza stampa di questa mattina.