L’edilizia off-site è il tema dell’appuntamento 2017 di REbuild, in programma il 22 e 23 giugno al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda e in autunno a Milano.
Numerosi sono stati in passato i tentativi di fare ricorso alla prefabbricazione ma solo le recenti innovazioni, con la digitalizzazione dei processi di progettazione e manifatturieri hanno portato a una significativa espansione nell’uso di componenti prefabbricate da assemblare in cantiere, modificando non solo il modo in cui viene concepita una costruzione ma l’intera organizzazione della filiera e i suoi parametri economici e di valore.
Mentre il settore manifatturiero riesce oggi a impiegare lʼ85% del tempo lavorato in azioni produttive, questa percentuale scende al 45% nel settore delle costruzioni. L’adozione diffusa della moderna prefabbricazione potrebbe portare a significativi incrementi di produttività per l’intero comparto delle costruzioni permettendo di:
- velocizzare il processo di costruzione;
- impegnare manodopera qualificata, che lavora in un ambiente chiuso e controllato su cui non ha incidenza il clima;
- progettare con precisione, riducendo gli errori e la produzione di materiali di scarto;
- portare nellʼedilizia la qualità e le conseguenti garanzie di prestazione tipiche di un processo industriale.
La qualità più elevata garantita dall’edilizia off-site permetterebbe inoltre di elevare le prestazioni degli edifici in termini energetici e ambientali, sia nel mercato del retrofit sia in quello della sostituzione edilizia.
LʼItalia inoltre è il secondo Paese manifatturiero d’Europa: lʼibridazione di edilizia e manifattura potrà portare beneficio all’intero sistema-paese
Perché la transizione rappresenti un’opportunità per tutta la filiera, REbuild si propone di presentarne tutti gli aspetti: dalle soluzioni ispirate all’automazione robotizzata e al nuovo artigianato evoluto, a quelle economiche, evidenziando le opportunità per investitori, developer e professionisti.