In programma dall’1 aprile all’11 luglio nei Musei San Domenico di Forlì, “Dante. La visione dell’arte” sarà un viaggio nella storia dell’arte tra Medioevo ed età contemporanea, con circa trecento capolavori selezionati dal Duecento al Novecento: da Giotto, Filippino Lippi, Lorenzo Lotto, Michelangelo, Tintoretto, fino a Boccioni, Casorati e altri maestri del secolo scorso.
La grande esposizione, organizzata congiuntamente dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, si svolge nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Mibact nel settecentenario della morte del Sommo Poeta.
Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Curatori della mostra sono il professor Antonio Paolucci e il professor Fernando Mazzocca, coadiuvati da un comitato scientifico.
La scelta di Forlì, dove nell’autunno del 1302 Dante trovò rifugio presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città, è anche parte di una strategia di valorizzazione del territorio.
Circa cinquanta tra dipinti, sculture e disegni in mostra provengono dalle Gallerie degli Uffizi, co-organizzatrici dell’evento espositivo. Altri prestiti arriveranno dall’Ermitage di San Pietroburgo, dalla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia, dalla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo, dai Musée des Beaux-Art di Nancy, Tours e Anger; e poi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani, dal Museo di Capodimonte e da innumerevoli musei italiani e stranieri.
Con uno stile antologico, l’esposizione condurrà il visitatore alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso i secoli. La prima fortuna critica del Poeta verrà mostrata attraverso le prime edizioni della Commedia e alcuni dei più importanti Codici miniati del XIV e XV secolo.
Apposite sezioni saranno dedicate alla fama che ebbe durante il Rinascimento, alla riscoperta neoclassica e preromantica, alle interpretazioni romantiche e Novecentesche.
Capitoli a parte verranno dedicati all’ampia e fortunata ritrattistica dedicata all’Alighieri e alla figura di Beatrice, nonché alle molteplici raffigurazioni con cui è stata illustrata la narrazione dantesca del Giudizio universale, dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Il percorso si concluderà con capolavori ispirati, nella loro composizione, al XXXIII canto del Paradiso.
«In questo periodo – ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt nel corso della conferenza stampa di presentazione – è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune».
Il direttore delle Grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Gianfranco Brunelli ha aggiunto: «Penso di poter dire che se c’è un’esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo. Non solo la Commedia viene ricondotta lungo i rispecchiamenti che l’arte ne ha tratto, ma tutto Dante. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci consente di rivedere Dante, il suo tempo e il nostro».