«Frutto di una committenza chiara e coraggiosa, il progetto esprime una presenza dell’architettura sul territorio capace di qualificarlo con un intervento di qualità architettonica e di valenza sociale».
Con questa motivazione la giuria ha assegnato al centro congressi ‘Palaluxottica’ di Agordo il Premio di Architettura Città di Oderzo XVII Edizione.
Leggero e disegnato dalla sua stessa struttura, del tutto leggibile sia dall’esterno sia all’interno, per dimensioni – 6.400 metri quadrati –il Palaluxottica rappresenta un unicum nel panorama bellunese, e grande è stata per questo l’attenzione dedicata dai progettisti – gli studi Bressan di Montebelluna e Botter di Agordo – per mitigarne l’impatto paesaggistico, risolta con l’ampio ricorso al legno e reinterpretando il linguaggio formale del contesto.
Il volume costruito si sviluppa sotto un tetto a falde ripetute caratterizzato da una linea spezzata tesa che riprende il profilo delle montagne sullo sfondo.
Cuore e centro del progetto è la grande sala polivalente, che si estende sotto un sistema di ampie travi reticolari in legno lamellare che garantiscono una luce libera di 45 metri e permettono un’estensione del volume interno di oltre 100 metri nel lato lungo dell’edificio.
Spazi di distribuzione e ambienti di servizio sono concentrati lungo una fascia localizzata a est della sala, favorendo una gestione flessibile dello spazio. La grande sala potrà quindi essere suddivisa in sotto-moduli e partizionata liberamente, adattandosi alle necessità future. L’accesso principale è collocato a Nord, protetto dal grande sbalzo della copertura.
Le facciate Nord e Ovest sono come grandi schermi vetrati aperti sul paesaggio montano circostante, mentre le altre due facciate sono opache. A protezione dei sistemi vetrati, I grandi sbalzi della copertura, oltre a proteggere dalle intemperie assicurano il corretto apporto solare, limitandolo in estate e consentendo invece l’ingresso dei raggi obliqui in inverno, contribuendo così a contenere i consumi per la climatizzazione degli ambienti.
La premiazione si è tenuta venerdì 23 aprile in diretta da Palazzo Foscolo a Oderzo con il presidente di giuria Paolo Baratta (già alla guida, per tre mandati consecutivi, della Biennale di Venezia) e l’intervento da remoto degli altri membri di giuria – Maria Claudia Clemente (Labics), Alfonso Femia (Atelier(s) Alfonso Femia), Carlo Birrozzi (direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) e Massimo Tonello (Tonello Servizi) – e dei dieci studi di architettura selezionati per la shortlist.
Gli interventi sono stati moderati dall’architetto e giornalista Paola Pierotti.
Rivolto in primo luogo alla promozione dell’architettura nel Triveneto ma con una sezione – architettura dei luoghi di lavoro – che ne amplia il campo d’indagine a livello nazionale, il Premio Architettura Città di Oderzo è organizzato dal Comune di Oderzo, dalla Provincia di Treviso, dall’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Treviso, dalla Fondazione Oderzo Cultura onlus e da Assindustria VenetoCentro. Nei 24 anni trascorsi dalla prima edizione (1997) sono stati indetti 17 bandi di partecipazione per un totale di oltre 1400 opere presentate.
Le opere candidate per questa edizione erano 111, incluse 15 opere relative alla nuova sezione “architetture di montagna”, introdotta quest’anno.