Mab Arquitectura completa il centro parrocchiale di San Rocco a Reggiolo

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Frutto di un concorso a inviti indetto dalla diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, è stato completato il nuovo centro parrocchiale della chiesa di San Rocco, lungo la via principale di Reggiolo, andato distrutto durante il terremoto del 2012. Il progetto porta la firma di Mab Arquitectura, studio guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, vincitore del concorso nel 2016.
Risultato di un’azione partecipativa, il bando comprendeva anche istanze e suggestioni provenienti dalla comunità, in un percorso di ascolto e confronto attivo che ha coinvolto gli stessi architetti nello sviluppo delle varie fasi di lavoro.

 

ph. ©Andrea Martiradonna

 

Su un’area di oltre 1.230 metri quadrati, il progetto – che pochi giorni fa ha vinto il premio regionale In/Arch 2023 come migliore opera di architettura realizzata in Emilia Romagna – sviluppa l’idea di comunità negli spazi aperti e d’incontro che si aprono intorno a un edificio dalla forte identità e contribuisce anche alla ridefinizione dell’assetto urbano.
Il nuovo complesso edilizio comprende una parte pubblica, destinata all’oratorio, e una più privata per la casa canonica. Le due funzioni occupano le due ali opposte della pianta: la casa canonica si sviluppa interamente al primo piano, al di sopra della zona degli uffici, mentre l’oratorio occupa il piano terra con l’ingresso, il bar, una grande sala polifunzionale e, al primo piano, dieci aule.

 

Vista del complesso dall’alto

 

Il progetto si costruisce intorno a tre materiali: il corten, il vetro, l’intonaco bianco. Il registro cromatico e materico è leggibile all’interno e all’esterno, senza soluzione di continuità.

 

Ph. ©Andrea Martiradonna

Ph. ©Andrea Martiradonna

 

Gli spazi esterni che si susseguono in successione evocano i chiostri tipici degli edifici religiosi, così come la pianta quadrata dell’edificio che si affaccia sulla corte pubblica. La prima corte è più intima e raccolta ed è deputata alla preghiera e alla meditazione, mentre la seconda è il centro nevralgico dell’oratorio, su cui si affacciano tutte le funzioni. Da qui il collegamento con la via Mameli e i campi sportivi è diretto. 

 

ph. ©Andrea Martiradonna

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