Riken Yamamoto, vincitore del premio Pritzker 2024, sarà ospite del programma culturale Costruire Abitare Pensare a Cersaie 2024.
Yamamoto terrà una Lectio Magistralis il 26 settembre alle ore 11 presso la Sala Europa del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere con ingresso gratuito previa registrazione.
Con Yamamoto sono ben 13 i premi Pritzker che hanno tenuto una conferenza a Cersaie: prima di lui erano stati ospiti del Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno Renzo Piano, Toyo Ito, Shigeru Ban, Kazuyo Sejima, Francis Kéré, Richard Rogers, Norman Foster, Thom Mayne, Shelley McNamara, Rafael Moneo, Glenn Murcutt ed Eduardo Souto De Moura.
A differenza di alcuni dei suoi connazionali già insigniti del premio, nel corso di cinque decenni di attività professionale Riken Yamamoto ha lavorato quasi esclusivamente nel continente asiatico. A parte The Circle Convention Center di Zurigo, polo per l’ospitalità, la convegnistica e il commercio a ridosso dell’aeroporto della città svizzera, gli edifici dell’architetto giapponese si concentrano infatti tra Giappone, Cina e Corea.
Sono residenze private, complessi di edilizia popolare, strutture scolastiche, poli universitari, sedi istituzionali, rifugi temporanei nell’area del disastro di Heita e musei.
Yamamoto spiega la poetica della propria architettura come questione sociale, in opposizione all’idea corrente dell’abitare come uno spazio esclusivamente privato: «Ogni casa esiste all’interno di una città e ogni famiglia esiste all’interno della comunità dei cittadini. Il rapporto tra comunità e famiglia, come la soglia spaziale tra la città e la casa privata, è la chiave che permette a una comunità di esistere».
Non solo Yamamoto. Anche altri importanti progettisti parteciperanno quest’anno alle conferenze di Costruire Abitare Pensare, come l’architetto belga David Van Severen dello studio Office, relatore della conferenza in programma mercoledì 25 settembre alle ore 15, e il francese di origini italiane Rudy Ricciotti, ospite il giorno successivo allo stesso orario. Di lui Philippe Stark ha detto «un chiaroveggente, indomito animale selvatico», la più alta forma di lode secondo il designer.