Il Paradiso (o l’Inferno?) secondo Gian Maria Tosatti

Gian Maria Tosatti torna a Milano, a due anni di distanza dalla personale al Pirelli Hangar Bicocca, con due progetti: l’installazione ambientale Paradiso, negli ex magazzini Raccordati della stazione Centrale di Milano (dal 22 marzo all’11 aprile), e con la mostra Es brent! (Brucia!) alla galleria Lia Rumma in via Stilicone (fino all’8 maggio).

 

Gian Maria Tosatti, Es brent! #14. Courtesy dell’artista e Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

 

Aperta dal 22 marzo fino all’11 aprile 2025, Paradiso è un’installazione concepita e progettata come una immagine distopica e lacerante di un cielo: una monumentale opera ambientale si sviluppa su uno spazio di 3.000 metri quadrati, come un affondo diretto sulla realtà e sul tempo in cui viviamo.
Agli occhi del visitatore si apre un paradiso svuotato, ridotto al proprio scheletro, devastato dal tempo o da qualcosa che lo ha lentamente consumato. Le sette volte celesti sono semi-crollate, infiltrate dall’umidità, dall’acqua, tappezzate di precari isolamenti. Le sette grandi aule dove risiedono le gerarchie angeliche sono vuote, abitate da clochard, avvolti nelle loro coperte termiche. Una parete di marmo, su cui sono incisi tutti i nomi degli angeli, è in frantumi. Nell’ultima sala, dietro un grande portale di ferro, un binario sotterraneo evoca una strada ferrata che si perde nella notte e conduce ai campi di sterminio.

L’installazione è stata pensata per i gli ex magazzini posti sotto il vincolo della Sovrintendenza e prodotta da Eco Contract + Eco Design e Brembo, con il patrocinio del Comune di Milano.

 

Gian Maria Tosatti, Fireworks #09. Courtesy dell’artista e Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

 

Nella sede milanese della galleria Lia Rumma la mostra Es brent! – aperta fino all’8 maggio – porta l’orizzonte metaforico espresso nell’installazione in una dimensione più intima e terrena, attraverso opere pittoriche e installative realizzate tra il 2023 e il 2025. Il titolo, tratto da una canzone yiddish del 1938, chiama in causa direttamente il visitatore in una profezia. Il testo recita infatti queste parole: «La nostra città brucia e tu stai lì a guardare con le braccia conserte».
All’esterno della galleria campeggiano sei grandi bandiere trasparenti, appese ad alti pennoni. Le opere del 2025, appartenenti al ciclo Fondamenta alludono alla invisibilità e all’irriconoscibilità dei poteri che governano il mondo dal 1945 a oggi.
Nella sala d’ingresso, un grande neon del 2025, montato su una tipica struttura pubblicitaria, propone l’ambiguo rapporto tra i sogni di una società e le loro conseguenze. Al primo piano alcuni dipinti della serie Fireworks si ispirano alle riprese notturne delle città bombardate e del lancio di missili. Al piano superiore, infine, sono presenti un nuovo ciclo pittorico e alcune installazioni.

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