Fino al 6 gennaio 2026, Triennale Milano dedica al fotografo Paolo Rosselli una grande retrospettiva che ripercorre venticinque anni di sguardi sulle città, sull’architettura e sulle metamorfosi dei paesaggi contemporanei.
La mostra, curata dallo studio Paolo Rosselli con la collaborazione di Francesco Paleari, Cecilia Da Pozzo e Giacomo Quinland e con l’allestimento di Studio Gisto, presenta immagini in grande formato che restituiscono la complessità, la bellezza inattesa e a volte contraddittoria delle metropoli.

Il percorso espositivo di Mondi in posa è articolato in undici sezioni tematiche.
In Architecture Revisited tornano architetture moderne e contemporanee, da Le Corbusier ad Alvar Aalto, reinterpretate attraverso un equilibrio tra rigore e distanza affettuosa.
I Montaggi sovrappongono due scatti per generare nuove percezioni, mentre Città indaga la dimensione più disordinata, surreale e umana delle metropoli.
In Scena Mobile, le immagini scattate dall’interno di un’automobile introducono una soglia fisica e mentale; Behind the camera ribalta la prospettiva, mostrando ciò che vede la macchina fotografica prima dello scatto.
Le sezioni Persone e Specchi, riflessi portano nel campo elementi del quotidiano che diventano indizi culturali e temporali, capaci di orientare la lettura dello spazio costruito.
Completano il percorso le serie dedicate alle Case, alle opere Bidimensionali, al lavoro su Jacob Burckhardt e a Chandigarh 1981.

Nel catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da Electa, Stefano Boeri descrive Rosselli come una figura «difficilmente etichettabile», capace di lavorare con un pensiero visivo limpido e spesso spiazzante. Secondo Boeri, la forza delle sue immagini risiede nella capacità di anticipare lo scatto con una riflessione concettuale che dà forma a composizioni «eleganti e mai retoriche», diafane e dense allo stesso tempo.

Le parole di Rosselli, riportate nel volume, chiariscono ulteriormente il suo approccio: la fotografia come pratica che accoglie dettagli marginali – una scritta, un riflesso, un passante – e li trasforma in nuovi punti sensibili del reale; un mezzo tollerante, che trova un ordine dentro lo spazio e alterna rigore e distacco giocoso, lasciando affiorare l’ironia dell’aneddoto.

Oltre alla mostra, il catalogo Mondi in posa raccoglie oltre duecento immagini scattate tra il 2000 e il 2025, insieme a lavori provenienti da epoche e luoghi diversi. Un itinerario che attraversa l’Europa, il Giappone, l’India e gli Stati Uniti, gli interni domestici e le architetture iconiche, le città antiche e i paesaggi globalizzati.
La ricerca di Rosselli — nata negli anni Settanta presso lo studio di Ugo Mulas e sviluppata attraverso viaggi, committenze editoriali e partecipazioni alle Biennali di Venezia — trova qui una sintesi ampia, stratificata e coerente.

Mondi in posa non costruisce una semplice retrospettiva: è una mappa sensibile dello sguardo di un autore che ha trasformato la fotografia urbana in un dispositivo di comprensione, osservando le città come organismi narrativi dove tempo, dettagli e relazioni si intrecciano fino a creare nuove forme di lettura dello spazio.
