Apre il 29 aprile al Museo del Novecento di Milano la mostra curata da Chiara Spangaro che con oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni – anche inediti – e studi testimonia la varietà della produzione oggettuale dell’architetto e teorico milanese ma soprattutto la stretta connessione di tale produzione con l’architettura.
In tutta la sua produzione, fin dai primi mobili realizzati nel 1960 con l’architetto Leonardo Ferrari, Rossi riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale.
In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici.
Organizzata in nove sale nel progetto di allestimento di Morris Adjmi, già collaboratore e poi associato di Rossi a New York, la mostra illustra la relazione costante tra opere grafiche, prodotti artigianali e industriali e i riferimenti all’immaginario domestico di Rossi.